42 anni, imprenditore: chi era Angelo Reina, l’uomo che ha ucciso l’ex compagna Marisa Leo – madre della sua bambina – e si è poi suicidato tra Marsala e Mazara del Vallo, in provincia di Trapani. I fatti risalgono al 6 settembre scorso: stando a quanto ricostruito finora, l’uomo avrebbe dato appuntamento alla vittima per un ultimo “incontro chiarificatore” e poi, cogliendola di sorpresa, le avrebbe sparato almeno tre colpi di pistola, uccidendola. Poco dopo si è tolto la vita.

Chi era Angelo Reina, l’uomo che ha ucciso l’ex compagna Marisa Leo e si è suicidato

Originario di Valderice, Reina era titolare di un vivaio di famiglia con sede a Marsala, in provincia di Trapani. Lo stesso paesino dove, qualche anno fa, aveva conosciuto Marisa Leo, che nel 2019 aveva dato alla luce la loro bambina. Poi però, nella loro relazione qualcosa si era spezzato e Leo aveva deciso di lasciarlo. Decisione che lui non aveva mai accettato.

Nel 2020 lei lo aveva denunciato per stalking e violazione degli obblighi di assistenza familiare. Da allora lui era cambiato, facendosi sempre più cupo, secondo chi lo conosceva. Sui social – dove un tempo era solito pubblicare foto che lo ritraevano nel corso delle sue avventure (amava gli sport estremi e i viaggi in giro per il mondo) – aveva iniziato a comparire sempre meno.

Poi, lo scorso 6 settembre, il gesto estremo. Stando a quanto ricostruito finora, avrebbe dato appuntamento all’ex compagna – con la scusa di lasciarle la figlia – per ucciderla a colpi di fucile. La bimba con lui non c’era: era stata affidata ai nonni. Ma sapeva che la donna si sarebbe presentata solo se l’incontro avesse avuto a che fare con lei.

Si era fidata. Sperava che col tempo sarebbero riusciti ad instaurare un rapporto civile, per il bene della piccola, rimasta invece orfana. Poco dopo l’omicidio di Leo, infatti, Reina si era messo alla fuga: a Castellammare del Golfo, dopo essere salito su un viadotto, si sarebbe messo in bilico su un ponte e avrebbe puntato contro di sé lo stesso fucile usato contro l’ex, uccidendosi. E precipitando da una cinquantina di metri.

La bimba rimasta orfana

Quello di Marisa Leo era un nome conosciutissimo nel mondo del vino (lavorava in ambito marketing per un’azienda vinicola, ndr) – ha raccontato un uomo di Marsala al Giornale -. Sicuramente era una donna in gamba. Magari il suo ex compagno non sopportava il confronto con una ragazza di carattere, come spesso capita. I miei pensieri vanno alla povera bimba rimasta orfana e ai parenti della vittima.

Sono in tanti a pensare alla piccola, a chiedersi come farà a superare la scomparsa di entrambi i genitori. Per ora, stando a quanto riporta il fratello di Marisa, non sa che sono venuti a mancare: le è stato detto che sono fuori per lavoro.

Chiedo aiuto anche al sindaco di Salemi perché l’assistente sociale e la psicologa dei servizi sociali cerchino con me le parole giuste per la piccola,

ha detto. Aggiungendo:

È stato già difficile trovarle per i miei genitori. Mia madre, 68 anni. Mio padre, 80. Entrambi col cuore a pezzi, incapaci di reagire, inebetiti dalla violenza che si è abbattuta su di noi.

Una volta trovato il modo di parlarle di sua madre ne chiederà l’affidamento: lui e sua moglie sono pronti a crescerla come una figlia. Non resterà mai sola, dice. Ma per sempre dovrà fare i conti con ciò che il padre le ha fatto, portandole via per sempre la sua amata mamma.

Leggi anche: Marisa Leo, chi era la donna uccisa in provincia di Trapani dall’ex compagno Angelo Reina