In pensione senza limiti di età e con 41 anni di contributi, è possibile? Chi ha diritto ad andare in pensione con 41 anni di contributi? Quando entrerà in vigore la Quota 41? Come funziona la Quota 41? Chi è nato nel 1964 quando andrà in pensione? Sono molte le domande ricevute che sollevano il problema della pensione con Quota 41, e se a questo si aggiunge l’associazione con la Quota 41 per tutti, si comprende la necessità di richiedere maggiori dettagli. In questo articolo, esamineremo i punti principali della pensione con 41 anni di contributi, dai requisiti alla validità della misura.
Chi ha diritto ad andare in pensione con 41 anni di contributi?
Il requisito contributivo per l’accesso alla pensione anticipata viene confermato a 42 o 41 anni e 10 mesi, fino al 31 dicembre 2026. I lavoratori che accedono al trattamento devono considerare la presenza di una finestra mobile di 3 mesi dalla maturazione dei requisiti contributivi.
Nel 2023 è stata introdotta la Quota 41 ibrida che ha collegato il requisito anagrafico anche a quello contributivo. Pertanto, i lavoratori che raggiungono i 62 anni di età e 41 anni di contributi, insieme ad altre condizioni, possono accedere alla pensione con la Quota 103 entro il 31 dicembre 2023.
Il sistema previdenziale prevede l’accesso alla pensione anticipata per i lavoratori gravosi e usuranti a 61 anni di età e 7 mesi e 35 anni di contributi. Possono accedere al trattamento anche i dipendenti del settore privato che hanno svolto lavori particolarmente faticosi e pesanti e che raggiungono il diritto alla pensione di anzianità con il cumulo della contribuzione versata in una delle gestioni speciali dei lavoratori autonomi.
Per i lavoratori precoci i requisiti cambiano e vengono richiesto 41 anni di contributi, di cui almeno 12 mesi maturati prima dei 19 anni di età. A questi requisiti si aggiungono altre condizioni. Il requisito contributivo di 41 anni può essere perfezionato, su domanda dell’interessato, anche cumulando i periodi assicurativi ai sensi della legge 24 dicembre 2012, n. 228.
Quando andrà in vigore quota 41?
Allo stato attuale, la Quota 41 è in vigore per i lavoratori precoci. A partire dal 2027, il requisito contributivo richiesto per raggiungere i 41 anni di contributo potrebbe essere soggetto all’adeguamento in base all’aspettativa di vita calcolata dall’ISTAT.
L’INPS ha spiegato che i lavoratori precoci devono far valere dodici mesi di contribuzione effettiva antecedente al 19° anno di età per poter accedere alla pensione con 41 anni di contributi, entro il 31 dicembre 2026.
Come funziona la quota 41?
La misura Quota 41 permette di accedere alla pensione anticipata con almeno 41 anni di contributi, senza la correlazione del requisito anagrafico. Attualmente, il trattamento non è accessibile a tutti i lavoratori, ma è riservato solo a coloro che rientrano nella categoria dei lavoratori ‘precoci’.
Chi è nato nel 1964 quando andrà in pensione?
I lavoratori nati nel 1964, che raggiungono i 59 anni di età e non rientrano nei profili di tutela, possono richiedere l’accesso alla pensione al perfezionamento del solo montante contributivo, pari a 41 anni di versamenti.
Quando si può presentare la domanda per pensione precoci senza età e con 41 anni di contributi?
I lavoratori che intendono richiedere l’accesso alla misura Quota 41 precoci devono inoltrare la richiesta per il riconoscimento del diritto alla pensione con modalità telematica entro il 1° marzo di ciascun anno. L’accesso al servizio è disponibile tramite le credenziali SPID, Carta d’Identità Elettronica e Carta Nazionale dei Servizi.
Quando si può presentare la domanda per il riconoscimento dei lavori faticosi e pesanti?
Per i lavoratori che maturano i requisiti dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024, la richiesta di ammissione al beneficio viene presentata entro il 1° maggio 2023
Tuttavia, in presenza di domanda presentata fuori termine, e sempre che sia accertata la presenza di tutti i requisiti richiesti dalla misura, la decorrenza della pensione viene posticipata tenendo conto delle seguenti disposizioni temporali:
- un mese, per un ritardo della presentazione inferiore o pari a un mese;
- due mesi, per un ritardo della presentazione superiore a un mese e inferiore a tre mesi;
- tre mesi, per un ritardo della presentazione pari o superiore a tre mesi.
La richiesta per il riconoscimento del beneficio deve essere inoltrata con modalità telematica, corredata dal modulo “AP45”.