Pensioni, vanno delineandosi gli aumenti sugli importi che l’Inps pagherà a partire dal 1° gennaio 2024. I pensionati riceveranno incrementi dei trattamenti sia ordinari che straordinari. Sulla rivalutazione ordinaria, il governo è in attesa del dato di inflazione da parte dell’Istat. L’informazione arriverà solo nel tardo autunno, ma già si fanno le prime stime. Considerando che lo scorso anno l’inflazione (provvisoria) è stata del 7,3%, quest’anno l’incremento dei prezzi sarà di poco inferiore, all’incirca del 6%.

Su questa percentuale sarà modellato il sistema di indicizzazione delle pensioni, sia di quelle minime che di quelle di importo elevato. In più, ai pensionati minimi andrà un incremento straordinario che ha già una sua percentuale. Per tutti i pensionati, a prescindere dal trattamento mensile, nel cedolino di gennaio 2024 arriverà la differenza tra l’inflazione provvisoria del 2022 e il dato definitivo dell’Istat. I pensionati riceveranno anche gli arretrati sulla differenza, da moltiplicare per le mensilità del 2023.

Pensioni, così gli aumenti dal 1° gennaio 2024: in arrivo incrementi ordinari e straordinari

Si preannunciano pensioni più ricche nel prossimo anno per via dell’adeguamento dei trattamenti previdenziali all’indice di inflazione. L’Istat ha calcolato il tasso di inflazione provvisorio del 2022 al 7,3%, percentuale sulla quale il governo ha definito gli aumenti di importo per l’anno in corso secondo il meccanismo delle classi previdenziali. Ha percepito il 100% della percentuale calcolata dall’Inps chi prende una pensione fino a 2.100 euro lordi, mentre le pensioni più alte hanno fruito di aumenti meno consistenti, con percentuali dall’85% (sul 7,3%) al 32%.

In autunno, il governo indicizzerà le pensioni in pagamento dal prossimo anno, in base alla percentuale che l’Istat comunicherà sull’aumento dei prezzi registrato nel 2023. A tal proposito, il meccanismo di indicizzazione ricalcherà il sistema già sperimentato negli ultimi anni, con un aumento pieno alle pensioni medio-basse, e un incremento parziale per le pensioni di importo più alto.

Pensioni aumenti gennaio 2024, quali sono gli arretrati che spettano?

A gennaio 2024 i pensionati recupereranno anche la differenza di inflazione tra il dato provvisorio e quello definitivo relativi all’anno 2022. Infatti, a fronte del tasso di aumento dei prezzi del 7,3% sul quale sono state indicizzate le pensioni del 2023, il dato definitivo si è attestato sull’8,1%. La differenza dello 0,8% verra recuperata nel cedolino di pensione di gennaio 2024. Tale differenza, oltre a entrare nel normale trattamento di pensione, genererà anche il pagamento degli arretrati per tutte le mensilità del 2023.

Pensione minima, nuovi incrementi nel cedolino di gennaio 2024

Il nodo della rivalutazione delle pensioni all’inflazione interesserà anche i trattamenti minimi. Per i due anni 2023 e 2024, le pensioni minime beneficiano di un aumento straordinario, pagato dall’Inps sui trattamenti fino a 563,74 euro riferiti all’anno 2023. Per il prossimo anno, chi percepisce una pensione minima, oltre alla rivalutazione ordinaria al tasso di inflazione, riceverà l’elemento straordinario per un incremento maggiore della pensione.

La legge di Bilancio 2023 ha stabilito, per quest’anno, un aumento ulteriore delle pensioni minime del 6,64% per chi ha almeno 75 anni e dell’1,5% per gli under 75. L’aumento straordinario consente ai pensionati over 75 di ottenere una pensione di 600 euro, chi è più giovane si ferma a qualche decina di euro di meno al mese.

Per il prossimo anno, questo elemento di aumento straordinario è stato fissato al 2,7% e andrà sia ai pensionati minimi over che under 75. Pertanto, da gennaio i percettori di pensioni minime saranno beneficiari degli aumenti ordinari al tasso di inflazione, dell’elemento straordinario e della differenza di percentuale dello 0,8% con i relativi arretrati del 2023.