Governo quasi al completo nella sala stampa della presidenza del consiglio, molti i ministri presenti non solo per il provvedimento centrale della giornata politica quel DL Caivano pensato per intervenire in contrasto al fenomeno crescente della criminalità giovanile.

Meloni, lo “Stato ci mette la faccia”

La premier arriva in ritardo, nel pomeriggio è stata impegnata nella visita della mamma del musicista ucciso a Napoli, ma ci teneva a sottolineare la forte volontà personale in questo intervento governativo.

“Le norme che abbiamo licenziato oggi sono molto importanti. In passato lo Stato ha preferito occuparsi di altro su alcune materie invece di metterci la faccia. Questo di oggi è un segnale di uno Stato che decide di metterci la faccia anche su materie che sono complesse”.

Per la premier Giorgia Meloni il problema della criminalità minorile sta diventando sempre più evidente anche perché i casi delle ultime settimane hanno come protagonisti proprio gruppi di ragazzi molto giovani.

“Si sta diffondendo a macchia d’olio la criminalità minorile. Le norme sono frutte dell’interlocuzione che abbiamo avuto a Caivano”, aggiunge parlando delle misure. L’ammonimento prevede che per reati gravi ci sia la convocazione dei genitori per la mancata vigilanza dei minori, prevediamo l’arresto di flagranza anche per alcuni reati dai 14 anni: se un ragazzo armato gira con una pistola carica non si può arrestare, questo non è più affrontabile

Non solo scelte repressive ma anche scelte di prevenzione per cercare di sostenere da un punto di vista non solo legalitario ma anche culturale il problema della criminalità giovanile.

Inoltre la premier ha insistito sulla prevenzione come unica soluzione al reclutamento criminale delle mafie.

“Tutte queste norme – afferma la premier – vengono viste come repressive, ma sono anche di prevenzione. Se l’uso dei minorenni si è allargato nelle pratiche criminale è anche perché la criminalità organizzata sapeva che non ci sarebbero state particolari conseguenze. La criminalità organizzata si è fatto scudo dei giovani, serve un freno”

Infine la premier nel question time ha risposto anche ad un paio di domande riguardo alle frasi del compagno, il giornalista Andrea Giambruno.

DL Caivano e la lotta alla criminalità giovanile

Il cosiddetto Dl Caivano, approvato oggi dal Consiglio dei ministri ha specificato il sottosegretario Mantovano in apertura della conferenza stampa, “prende spunto dalla presenza del presidente del Consiglio” in quella località campana “dopo il terribile episodio di cronaca che ha sconvolto l’Italia e tende a individuare un modello che potrà essere applicato ad altre aree particolarmente degradate”.

Lo stesso Mantovano spiega come il provvedimento sia frutto di uno studio corale di vari uffici ministeriali e prende in considerazione non solo la piaga della criminalità minorile, ma anche l’offerta di qualcosa di positivo e di alternativo alla strada, allo spaccio. Si tratta di misure in larga parte sollecitate da magistrati e forze di polizia che abbiamo incontrato lì, da don Patriciello ad altri”.

Nordio, carcere per chi non manda figli a scuola

Nello specifico il ministro Nordio ha esplicitato come il decreto contro il disagio giovanile si aggiunge ad azioni nei confronti dei genitori con alcune normative specifiche sulla potestà genitoriale

“Siamo intervenuti nei confronti dei genitori e di chi esercita la potestà. Perché la fonte della delinquenza risiede molto spesso nella scarsità di senso civico delle famiglie”.

Così il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, durante la conferenza stampa al termine della riunione del Consiglio dei ministri che ha dato il via libera al dl Caivano. 

“Viene rafforzata la sanzione nei confronti dei genitori che abbandonano i figli e non li fanno andare a scuola. Prima questo reato di dispersione assoluta era punito con una sanzione platonica, noi l’abbiamo elevato al rango di delitto, con una pena detentiva. Crediamo che così venga direttamente aiutato il minore”

Piantedosi, daspo urbano applicabile dai 14 anni

Per quanto riguarda l daspo urbano, o dacur, si è esteso il provvedimento verrà esteso ai minori sopra i 14 anni. Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, nel corso della conferenza stampa ha spiegato nellko specifico come inaspriscono le azoni.  

Per Daspo intendiamo l’allontanamento da alcune zone della città per chi è responsabile di comportamrnti che aggravano il disordine urbano. Sarà valido anche per minorenni ultra 14enni. Inoltre, si interviene anche sull’altro provvedimento del daspo per l’uso di stupefacenti, con l’allontanamento dalla frequentazione di certi luoghi, sedi universitarie, scuole, locali pubblici, ampliando anche la platea dei reati per il daspo ricomprendendo reati di semplice detenzione di sostanze stupefacenti. Viene aumentata la pena per l’arresto per porto di strumenti atti ad offendere, aumentando la contravvenzione, e la pena per porto e abuso di armi bianche, infine inasprimento verso spaccio di stupefacenti di lieve entità per minori, sempre ultra 14enni”

Non solo sicurezza anche pene per i genitori dei minori

Nell’ottica della prevenzione della recrudescenza della devianza giovanile, è stata introdotta anche nuova tipologia di ammonimento del Questore per i minori di età compresa tra i 12 e i 14 anni che commettono delitti gravi.

Poiché tali soggetti non sono imputabili, saranno convocati dal Questore insieme ad almeno un genitore (o altra persona che esercita la responsabilità genitoriale), al quale sarà comminata una sanzione amministrativa pecuniaria da 200 a 1.000 euro, salvo che provi di non aver potuto impedire il fatto delittuoso.