Transizione industriale: con la pubblicazione di un’apposito comunicato stampa all’interno del proprio sito web ufficiale il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) ha annunciato durante il corso della giornata di martedì 5 settembre 2023 che sono stati stanziati 300 milioni di euro per la c.d. transizione green.
Queste risorse economiche, nello specifico, sono state messe a disposizione dal MIMIT con lo scopo di finanziare i programmi di investimento delle imprese.
Le domanda per ricevere le agevolazioni previste possono essere inviate da parte delle imprese a partire dal 10 ottobre 2023.
Transizione industriale: contributi a fondo perduto per le imprese che investono nella tutela dell’ambiente, domande dal 10 ottobre 2023
Come abbiamo già accennato anche durante il corso del precedente paragrafo, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha disposto lo stanziamento di un ammontare di risorse economiche pari a 300 milioni di euro a valere sul “Fondo per il sostegno alla transizione industriale”, con l’intento di fornire un sostegno alle imprese nei rispettivi programmi di investimento finalizzati alla tutela dell’ambiente.
Il bonus che può essere concesso alle suddette imprese, di qualsiasi dimensione e nel momento in cui operano all’interno del territorio nazionale ed, in particolare, nel settore estrattivo e nel settore manifatturiero, viene erogato sotto forma di contributo a fondo perduto.
A tal proposito, ecco qui di seguito quali sono gli obiettivi che devono puntate a raggiungere i programmi di investimento che vengono effettuati da parte delle imprese:
- l’efficientamento energetico,
- il cambiamento fondamentale del processo produttivo,
- l’installazione di impianti da autoproduzione di energia da fonti rinnovabili, idrogeno e impianti di cogenerazione ad alto rendimento,
- la riduzione dell’utilizzo delle risorse tramite il riuso, il riciclo o il recupero di materie prime e/o l’uso di materie prime riciclate.
I programmi di investimenti finalizzati agli scopi che abbiamo appena citato poco sopra devono avere una spesa complessiva di importo pari o superiore a 3 milioni di euro, ma comunque di ammontare pari o inferiore al limite massimo fissato a 20 milioni di euro.
Le domande per beneficiare dei bonus previsti devono essere presentata da parte delle imprese interessate attraverso l’utilizzo dell’apposito sportello online che viene messo a disposizione da Invitalia, a partire dal 10 ottobre 2023 ed entro il termine ultimo del 12 dicembre 2023.
300 milioni di euro per le imprese che investono nella tutela dell’ambiente: programmi ammissibili, come e quando fare domanda
Attraverso la pubblicazione di un apposito decreto il Ministero delle Imprese e del Made in Italy – Direzione Generale per gli Incentivi alle Imprese ha definito quelli che sono i programmi di investimento che danno il diritto di beneficiare al bonus legato alla transizione industriale.
Le imprese interessate, nello specifico, per poter beneficiare del contributo a fondo perduto previsto devono effettuare degli investimenti che comportino necessariamente:
- una maggiore efficienza energetica nello svolgimento dell’attività d’impresa;
- utilizzare in maniera efficiente le risorse, andando a ridurre il loro utilizzo tramite:
- il riuso;
- il riciclo;
- il recupero di materia prime;
- l’uso di materie prime riciclate.
Per quanto riguarda i termini e le modalità per la presentazione della domanda da parte delle imprese interessate, infine, come abbiamo già accennato anche in precedenza, il decreto del MIMIT stabilisce che le istanze debbano essere inviate esclusivamente con modalità telematiche, mediante l’utilizzo della piattaforma informatica che viene messa a disposizione da Invitalia, a partire dalle ore 12:00 del 10 ottobre 2023 ed entro le ore 12:00 del 12 dicembre 2023.
Al fine di poter accedere alla piattaforma informatica presente sul sito web di Invitalia e poter, così, procedere con la compilazione e con l’invio della domanda, il soggetto richiedente dovrà effettuare l’identificazione e l’autenticazione attraverso l’utilizzo delle proprie credenziali SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale), CIE (Carta di Identità Elettronica) o CNS (Carta Nazionale dei Servizi).