Manca sempre meno all’esordio della nuova Nazionale di mister Luciano Spalletti. Il CT che ha preso il posto di Roberto Mancini, ha fatto le sue prime scelte e adesso sta sfruttando al massimo i pochi giorni che mancano da qui ai prossimi appuntamenti. Sabato sera la Macedonia del Nord e martedì l’Ucraina, la qualificazione per Euro2024 passa innanzitutto da questi due impegni. Domani il commissario tecnico parlerà in conferenza stampa, accompagnato dal nuovo capitano, Ciro Immobile. Dalla sala stampa di Coverciano intanto oggi sono arrivate le parole di Niccolò Barella che ha svelato le sue sensazioni e ha detto la sua sul cambio tecnico che ha coinvolto la Nazionale italiana.
Italia, Barella su Spalletti in conferenza stampa
L’avvio di stagione con l’Inter, la chiamata per la Nazionale di Luciano Spalletti e l’inserimento nella lista dei trenta candidati al Pallone d’Oro. Continua il momento straordinario di Niccolò Barella. Il centrocampista dell’Inter è diventato ormai una certezza per Simone Inzaghi, ma non solo. Lo era per Roberto Mancini e senza grossi dubbi lo sarà anche per il nuovo CT. Dal ritiro di Coverciano, oggi l’unico italiano in lizza per il premio individuale più ambito del calcio mondiale, è intervenuto in conferenza stampa senza nascondere la sua emozione per il riconoscimento e raccontando l’impatto avuto dall’incontro con il nuovo selezionatore.
“Essere tra i trenta candidati al Pallone d’Oro per me è un grandissimo onore. Sono orgoglioso di rappresentare l’Italia – ha esordito – anche se sono convinto che lo avrebbe meritato anche qualche altro italiano. È la seconda volta in tre anni che riesco ad essere inserito nella lista e voglio ringraziare tutti coloro che quest’anno mi hanno permesso di esserci. Devo tanto ai miei compagni dell’Inter e al mister. È merito della nostra ultima stagione, anche se alla fine non abbiamo vinto la Champions League”.
Da Mancini al nuovo CT
Immancabile un commento sul passaggio di testimone da Roberto Mancini a Luciano Spalletti. Nessun paragone, non spetta a Barella farli, ma il centrocampista dell’Inter ha risposto prontamente rispetto alle sue sensazioni. Al nuovo CT dell’Arabia Saudita, Niccolò deve molto.
“Mancini ha creduto in me quando ero ancora a Cagliari, non posso far altro che ringraziarlo. L’Europeo ci legherà per sempre. Ora un nuovo inizio – ha proseguito – con un allenatore altrettanto bravo ma con idee diverse. Non mi permetterò mai di dire chi è più bravo o meno bravo. Sicuramente c’è bisogno di tempo, ma già in questi giorni ho visto grande disponibilità da parte di tutti e cercheremo di fare il meglio da subito perché ci servono due vittorie”.
Poi Barella passa all’impressione avuta dall’incontro Spalletti. Il tempo a disposizione è ancora troppo poco, ma un’idea se l’è già fatta: “Mi piace perché parla in maniera chiara e diretta. Ci ha dato grandissime idee – ha aggiunto Barella – ora sta a noi interpretarle in campo. Io continuo a fare il mio calcio fatto di inserimenti, di grinta, devo provare a fare qualche gol in più. Il mister ha sempre fatto giocare benissimo le sue squadre, col Napoli ha giocato il miglior calcio. Le idee non solo con la palla, ma anche nei movimenti e nella fase difensiva”.
L’impegno con la Macedonia del Nord
Prima di concludere, Barella ha toccato anche un tasto dolente. Sabato infatti la Nazionale italiana sarà impegnata contro la Macedonia del Nord. Per Spalletti sarà l’esordio, per Mancini invece è solo uno dei ricordi peggiori. A Palermo, a marzo del 2022, i macedoni riuscirono a battere gli Azzurri per 1 a 0 escludendoli, di fatto, dai Mondiali del Qatar.
“Parlo per me e vi dico che ho sentito troppo il peso di quella partita. Tutto noi pensavamo di non meritarci di essere lì e questo ci ha condizionato tanto. Ci fu frenesia e abbiamo perso lucidità. Sabato sarà una partita difficile, ma dobbiamo vincere per trovare fiducia” ha concluso il centrocampista.