Quali sono le specie aliene invasive e come influiscono nell’ecosistema? La diffusione del granchio blu nel Mediterraneo ha mostrato come il cambiamento climatico stia favorendo l’inserimento di nuove specie in ambienti finora inusuali.
Purtroppo però in molti casi si tratta di animali invasivi che attaccano la fauna locale e minano la stabilità dell’ecosistema in cui si insediano.
Quali sono le specie aliene invasive: enorme danno agli ecosistemi
Il Comitato scientifico consultivo intergovernativo della Convenzione delle Nazioni Unite sulla biodiversità (IPBES) ha diffuso un rapporto che mostra le prove degli effetti distruttivi che le specie aliene producono quando si insediano in una regione ambientale diversa da quella della loro origine.
Il documento ha catalogato oltre 37.000 specie aliene. Non è però detto che una specie aliena si inserisca in un nuovo ecosistema distruggendo le caratteristiche e la fauna locale.
Gli autori della ricerca hanno infatti precisato che solo 3.500 di esse sarebbero invasive, vale a dire capaci di insediarsi e proliferare in un nuovo ambiente. Tra esse il 6% sono piante, il 22% invertebrati, il 14% vertebrati e l’11% microbi molto pericolosi.
Alcuni animali possono poi possono essere vettori di malattie come è accaduto per la diffusione delle zanzare della specie Aedes albopictus e Aedes aegypti portatrici del virus West Nile anche in Italia.
Non si tratta di un rapporto destinato solo all’impatto sulla biodiversità e sugli ecosistemi: il Comitato scientifico ha infatti stimato oggi che il danno economico globale delle specie aliene invasive si aggiri su 423 miliardi di dollari all’anno, con un aumento di quattro volte rispetto il decennio precedente.
Lo studio ha coinvolto 86 esperti da 49 Paesi di tutto il mondo e non solo ha dimostrato i cambiamenti dell’ambiente legati all’inquinamento ma soprattutto che la causa del 60% delle estinzioni di piante e animali sia imputabile all’invasione da parte di specie aliene.
Le piante infestanti
Non si tratta però di soli animali. Anche le piante sono capaci di invadere ambienti di cui non sono originarie. Tra di esse, la principale specie aliena invasiva è il Giacinto d’acqua. Si tratta una pianta acquatica la cui proliferazione può essere molto pericolosa. Questa specie infatti è capace di riprodursi a dismisura facilmente in pochi giorni.
Originario del Sud America, il Giacinto d’acqua si è diffuso anche nell’Africa orientale e sta minacciando di “soffocare” il lago Vittoria.
Al secondo posto delle piante aliene invasive più diffuse troviamo la Lantana. Grazie alla sua capacità di svilupparsi anche in condizioni difficili, la Lantana è una delle specie più infestanti al mondo. In aree calde, come l’Australia, il sud Africa, le isole Hawaii, questa pianta ha invaso incontrollabile diversi milioni di ettari di territorio.
Gli animali alieni invasivi
Esiste un’ampia gamma per quanto riguarda gli animali capaci di insediarsi in un nuovo ecosistema e minacciare la sopravvivenza della fauna locale.
Esempi più diffusi sono il castoro nordamericano e le ostriche del Pacifico: in entrambi i casi queste specie hanno mutato l’habitat spesso con catastrofiche conseguenze per gli animali autoctoni. Ma le minacce più aggressive riguardano spesso il fondale marini. Ecco allora come la falsa cozza caraibica sia stata capace in poco tempo di minacciare il microsistema locale indiano fino a causare danni enormi alle risorse ittiche.
Ed infine il temibile granchio blu. Questa specie in Italia sta decimando vongole e altre specie acquatiche ed in poco tempo è diventata una vera minaccia per i mitilicoltori del delta del Po e della Laguna Veneta.
Per contrastare la sua diffusione si è autorizzato il consumo alimentare di questo granchio. E qui il problema. Perché molti allevatori del settore ittico stanno pensando di investire proprio nella produzione di questa specie.
La ricerca però mostra come gran parte di queste specie invasive fossero già note fin dagli anni ’70. Purtroppo non si è però provveduto in tempo alla loro proliferazione e ciò ha causato danni enormi.
Gli esperti, infine, hanno sottolineato come le tante specie invasive possano influenzare in negativo la vita delle persone. Alcune zanzare, arrivate nel nostro territorio, infatti possono diffondere malattie come la malaria, Zika e la febbre del Nilo occidentale.