Time for Change è uno dei più grandi eventi di beneficenza a favore di cause umanitarie nel mondo che ci sarà domenica 10 settembre a Roma, nella cornice del Parco Archeologico del Colosseo. Una serata esclusiva, riservata solo a 400 persone. Grazie al Board Director del Rotary International Alberto Cecchini, questo appuntamento ha deciso di supportare End Polio, il progetto portato avanti da tempo dal Rotary per l’eradicazione della poliomielite in tutto il mondo. Tag24 ha incontrato il direttore artistico e co-autore Luca Tommassini e lo scultore Jago a margine della conferenza stampa di presentazione dell’evento.
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Luca Tommassini e Jago: video intervista
Come mai avete deciso di accettare di prendere parte a questo progetto?
Luca: Quando mi hanno chiamato e detto di voler fare un evento al Colosseo non potevo dire di no. La prima persona che mi è venuta in mente anche per rompere il concetto di spettacolo classico è Jago. Ho pensato “Che bello sarebbe se al Colosseo, che è la scenografia più bella del mondo, riuscissimo a mettere un’opera di Jago”. Jago parla al mondo, ai giovani. E appunto porta l’attenzione sulla sua opera che è una opera classica.
Jago: Non potevo fare altro che essere onorato di affidare il mio lavoro a Luca anche perché è così prezioso poter avere la possibilità di vedere la propria opera attraverso gli occhi di un’altra persona. Questo mi capita in un museo, se vado di nascosto e ascolto quello che dicono. In un contesto del genere, con una professionalità del genere, riuscire ad affidare qualcosa di tuo che di solito affidi al mondo e al caso, questa volta al genio, alla progettazione. Questo è magnifico. Il giorno dopo dell’evento sarò completamente arricchito.
Come mai hai deciso di portare Look Down qui?
Jago: Si tratta di un’opera che ho progettato per vivere all’esterno, quindi mi sembrava l’immagine giusta. Il titolo richiama proprio ad una attenzione verso le cose che appartengono ad un livello basso. Aveva la storia giusta e poteva continuare a raccontare una storia altrettanto giusta.
Cosa significa per voi il Colosseo?
Luca: Quello che significa per tutte quelle persone che vediamo lì adesso. Da romano, da quando sono nato vedo centinaia, migliaia di persone che passano davanti al Colosseo. La risposta l’ha già data il mondo, per questo penso di aver fatto la scelta giusta. Il fatto di spegnere tutto, essere senza costruzioni artificiali. C’è la manualità e la costruzione dell’essere umano che canta, che balla, che suona la musica e l’opera perfetta di Jago.
Che cosa dobbiamo aspettarci da questa serata?
Luca: Annie Lennox che quando ha saputo dell’opera di Jago ha deciso di cantare al pianoforte, senza altri strumenti, senza basi. Racconterà la sua anima, la sua storia, la donna eccezionale che è stata per tutti noi come artista. Suonerà accanto all’opera di Jago e Piovani farà lo stesso, infatti sarà solo, accompagnato da due archi. Ci sarà poi Mahmood, scoppiettante con un pop che accenderà il palco con divertimento e colori. La cosa bella dell’opera di Jago è che sembra una lastra bianca che riflette il Colosseo e io per due ore potrà colorarla e proiettare cose.
Jago: Questo è molto prezioso per me perché io queste cose le posso solo immaginare.
Il concerto verrà trasmesso in tv o su una piattaforma di streaming?
Luca: No, si tratta di un evento unico pensato per i donatori che vengono da tutti il mondo. Un evento esclusivo ed è necessario farlo così perché c’è bisogno di raccogliere somme importanti. Questo spettacolo purtroppo è per pochi, ma per quei pochi che possono far cambiare le cose nel mondo.
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