L’appuntamento è per sabato 9 settembre, a ora di pranzo: ore 13, in quella Saint-Etienne che all’Italia fa tornare alla mente la bruciante sconfitta dalla Scozia nella fase a gironi del Mondiale 2007, con gli azzurri vicini, ma poi purtroppo solo vicini, alla storica qualificazione ai quarti di finale. Allo stadio “Geoffroy-Guichard“, l’Italia di Kieran Crowley stavolta sfiderà la Namibia (diretta tv Rai 2 e Sky Sport) per il debutto alla Rugby World Cup Francia 2023.
Rugby World Cup Francia 2023, le aspettative degli azzurri dal raduno. Il capitano Lamaro: “Ci siamo preparati per essere cinici”
Il tecnico neozelandese ripete come un mantra che l’Italia di questa spedizione in terra transalpina è “un altro gruppo e un’altra squadra” rispetto alle ultime che abbiamo visto. “Vogliamo creare una nostra identità, guadagnandoci rispetto e credibilità“, dice rispolverando un vecchio ritornello.
Capitano azzurro per la prima volta in 12 anni ai Mondiali dopo Sergio Parisse, è Michele Lamaro. Che chiama a raccolta tanta gente, visto che “sentiamo il sostegno di tutta la nazione. Questo ci dà una spinta in più e vogliamo riuscire a esprimere questo sostegno in campo. Saint-Etienne? Il passato non fa parte di noi. Sappiamo bene cosa sia successo qui, ma dal passato bisogna prendere spunto, per cercare di migliorarlo. Siamo un gruppo diverso. Quanto alla partita con la Namibia, vogliamo portarci a casa tutto. Essere cinici. Ci siamo preparati per questo”.
Il 25enne romano sottolinea che “ognuno di noi vede in questo Mondiale un obiettivo diverso. Sarà la fine di un ciclo (a conclusione dell’evento, Crowley lascerà spazio all’argentino Gonzalo Quesada; ndr) e potrebbe essere l’inizio di un altro. La mentalità è di non farci sfuggire l’opportunità. Vogliamo essere protagonisti per noi stessi, tornare a casa per guardarci allo specchio e dire che abbiamo fatto quello che dovevamo fare”. Quanto a Parisse, “abbiamo parlato molto. È una leggenda di questo team e di questo sport ed è molto importante per me avere il suo supporto”.
Nicotera: “Sono aumentate le responsabilità”. Cannone, Negri e Ioane elogiano il gruppo
Il tallonatore triestino Giacomo Nicotera è considerato uno degli elementi intoccabili in mischia. E lui ne è consapevole, sebbene non perda l’umiltà: “Il mio percorso è stato graduale e sempre in crescita. Non vai solo in campo per divertirti, c’è qualcosa di più. Sono aumentate la pressione e l’intensità, ma resta sempre lo sport più bello del mondo“.
Sulla stessa lunghezza d’onda il terza linea Lorenzo Cannone. “Ogni livello che incontri salendo – dice – è più difficile dell’altro, fino ad arrivare a una competizione come questa in cui trovi il meglio del meglio. Vai avanti divertendoti, ma vedendo la pressione salire”. Compagno di reparto del minore dei fratelli Cannone (22 anni lui, 25 il seconda linea Niccolò) è Sebastian Negri che presenta così la squadra: “Un ottimo ambiente, dove puoi stare bene. È un gruppo ambizioso che negli ultimi 18 mesi non ha fatto altro che crescere e guadagnarsi rispetto. Vogliamo rendere la gente orgogliosa di noi. Con queste premesse il futuro è luminoso”.
Grande atteso in fase d’attacco, così come Ange Capuozzo, è l’ala Monty Ioane, che torna in azzurro in un grande appuntamento dopo aver saltato l’ultimo Sei Nazioni. “È la mia prima esperienza a un Mondiale – dice il 28enne di origini samoane, nato però a Melbourne, equiparato dopo la sua esperienza alla Benetton Treviso – È un privilegio essere qui. Sentiamo intorno a noi grande entusiasmo. Apprezzo molto questo nonché la professionalità di tutto il gruppo e dello staff”.
Occhiolino di Negri come a dirgli “Così si parla”. E ora sotto con la Namibia.
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Foto: Federazione Italiana Rugby