Sono passati solo due giorni dalla batosta che l’Italbasket ha subito dagli Stati Uniti: un -37 difficile da digerire che però va dimenticato in fretta considerato che già oggi si torna in campo contro la Lettonia per i piazzamenti dal quinto all’ottavo pasto.

Gianni Petrucci, presidente federale, ha così analizzato il Mondiale degli azzurri.

I ragazzi, lo staff e il coach si meritano un bel sette. Ma bisogna sempre puntare a fare di più. Nella vita, quando prendi la laurea, poi devi puntare alla specializzazione. C’eravamo illusi di poter battere gli Usa e andare avanti, ma dopo aver visto la partita nessuno può dire niente. C’è ancora troppa differenza tra noi e loro. Sono di un altro pianeta. Quale sport si confronta con queste realtà?

Petrucci ha poi parlato di come certi azzurri come Tonut, Ricci e Pajola abbiano brillato durante la competizione sebbene non riescano ad emergere nelle rispettive squadre.

Questo non lo so, forse i loro allenatori improntano la squadra su un tipo di gioco che non prevede molti minuti per loro. Gli italiani devono giocare di più. Spesso arrivano stranieri nel nostro campionato che non valgono una virgola dei nostri ragazzi. Ma colgo l’occasione per ringraziare la Legabasket e il pre- sidente Gandini che ogni giorno ci hanno fatto sentire la loro vicinanza alla Federazione. Ma noi abbiamo Pozzecco e sono contento di averlo scelto. È un condottiero affascinante. Mi sono inquietato dopo la partita con la Repubblica Dominicana, però tutta la squadra gli vuole un bene dell’anima. Ha un atteggiamento esuberante, ma è un grande allenatore, preparato. Toglie il falso mito che per fare il coach serve essere un generale.

L’elogio a Melli di Petrucci

Poi il presidente federale ha elogiato Nicolò Melli, trascinatore morale oltre che in campo.

La sua leadership è indiscutibile, ha un carisma da professore universitario. Ricordo una frase che mi disse Ali quando lo incontrai a Roma: “Campioni olimpici lo si è nella vita, campioni del mondo lo si è ogni quattro anni”. Per il suo modo di essere, Nicolò è campione olimpico»