Le contromosse italiane ai piani della commissione europea si stanno palesando pian piano. Sono movimenti propedeutici ai malumori che si stanno palesando con la difficile manovra economica.

La premier Meloni ha voluto così riunire tutti ieri sera a palazzo Chigi per una cena di dopo vacanze, riportando tutti i vertici di maggioranza in quel pragmatismo messo da parte nella torrida estate appena passata

Il commissario Gentiloni come nemico della patria

Nella realtà pochi saranno le richieste dei vari ministeri ad essere accontentati. E allora il bersaglio preferito per i due vicepremier Salvini e Tajani diventa Gentiloni, unico italiano nel governo europeo.

Il più colorito come sempre nel vertice della maggioranza Meloni è sempre il ministro Salvini, “pensavo giocasse con un’altra casacca”. Metafora sportiva che però nasconde una richiesta chiara da parte del governo italiano nei confronti della commissione.

Come specificato anche dal ministro degli esteri Tajani la richiesta è precisa e vorrebbe che alcuni tipi di investimenti, come il Pnrr o i fondi legati alla difesa e alla guerra in Ucraina siano scorporate dal debito.

“Le critiche a Gentiloni le ha fatte Salvini, io mi auguro che Gentiloni lavori tenendo conto anche di essere il commissario italiano e di avere una visione che non sia quella dei Paesi rigoristi per quanto riguarda la riforma del Patto di stabilità e crescita”

Ha dichiarato infatti il ministro degli Esteri consigliando allo stesso Gentiloni un allineamento al proprio paese, un po’ come se la nostra politica credesse che gli altri commissari facciano solo il gioco del paese di appartenenza.

Per il ministro Tajani ci sono alcune cose che stanno danneggiando seriamente la crescita, a partire dalla politica sui tassi da parte della BCE.

 “Non si può fare tutto. Aumento tassi della Bce danneggia la crescita. In Cina per contrastare la crisi della bolla immobiliare il tasso di interesse è stato diminuito. È quello che si doveva fare, è l’esatto contrario di quello che ha fatto la Bce”

L’Europa dei commissari lobbisti?

Per il ministro Tajani il successo della prossima manovra e della nostra economia non passa solo da quanti fondi avremo a disposizione, o da previsioni troppo ottimistiche, vedi il 2024.

I veri problemi sorgeranno se anche l’Europa proverà a mettere altri paletti come il ritorno alle vecchie regole del patto di stabilità che nei fatti neanche i tedeschi saranno in grado di rispettare.

Le corte false ormai sono state scoperte anche a Berlino ma per il governo tedesco e il suo ministro delle finanze Lendner il nuovo patto di stabilità da ridiscutere nel 2024 dovrà reincarnarsi nelle vecchie regole.

Rapporto fra debito e Pil non deve essere superiore al 3%, livello di deficit non oltre il 60% del Pil, sono dati che mai possono essere raggiunti dall’Italia almeno per il 2024.

Per i tedeschi forse è l’ennesima mossa per ribadire la loro austerità ma hanno perso ormai lo status dei maestri nei conti, e così il governo italiano prova a portare qualcosa a casa.