Non ha rispettato l’alt degli agenti, finendo per scontrarsi con un’auto della polizia durante la fuga: è morto così un ragazzo di 16 anni a Elancourt (Yvelines), città a circa 30 chilometri da Parigi. Una vicenda che ricorda quella di Nahel, il 17enne ucciso da un poliziotto lo scorso giugno e che ha dato origine a giorni di disordini.

Francia, si scontra con un’auto della polizia mentre è alla guida della sua moto: si era rifiutato di fermarsi

La polizia stava seguendo a distanza il ragazzo in sella alla sua moto e alla loro richiesta di accostare, il 17enne si sarebbe rifiutato. A un incrocio, durante la fuga, si è quindi scontrato con un’altra auto sempre della polizia. L’incidente è avvenuto intorno alle 18:40 in questa cittadina alla periferia di Parigi che conta 25mila abitanti. Questa la versione fornita dalle forze dell’ordine.

Il 16enne, che ha subito un arresto cardio-respiratorio, è stato subito rianimato dai servizi di emergenza sul posto e poi è stato portato in ospedale. E’ in seguito deceduto a causa delle ferite riportate, come dichiarato l’ufficio del pubblico ministero. Un reparto mobile è stato inviato a Elancourt in modo da prevenire eventuali disordini.

Aperte due inchieste

La procura di Versailles ha deciso di aprire due inchieste: una per “resistenza all’arresto”, che è stata affidata alla polizia territoriale di Yvelines, e l’altra per “omicidio colposo del conducente”, finita invece all’Ispettorato nazionale di polizia (IGPN).

Due agenti sono stati presi in custodia e interrogati dall’IGPN in serata.

Il precedente della morte di Nahel

La morte di questo 17enne arriva a poco più di due mesi da quella di Nahel, 17 anni, ucciso a Nanterre da un agente di polizia durante un fermo stradale il 27 giugno. Dopo la sua morte sono scoppiate diverse rivolte nella regione di Parigi e nel resto del Paese, con una violenza senza precedenti. Si sono verificati scontri tra i rivoltosi e la polizia con incendi, saccheggi e lanci di colpi di mortaio contro strutture pubbliche.

Al 31 agosto 2023, erano in corso 32 indagini da parte dell’IGPN sulle violenze commesse durante i disordini seguiti alla morte di Nahel, e una da parte dell’IGGN, ossia l’equivalente della gendarmeria. Secondo i dati ufficiali, quasi 4.000 persone sono state arrestate dalla polizia, di cui circa 2000 condannate in relazione alla violenza urbana.