Sono oltre 800 gli agenti coinvolti nel blitz delle forze dell’ordine nei territori di Roma e Napoli. Polizia di Stato, Arma dei carabinieri e Guardia di Finanza hanno unito le forze per due vaste operazioni volte a ripristinare la sicurezza.

Nel mirino c’erano alcune zone ad alto tasso di criminalità, con l’obiettivo di riportare l’ordine e tutelare i cittadini attraverso un massiccio spiegamento di forze. Inizia a dare i propri esiti, dunque, il diktat di Giorgia Meloni dopo la sua visita a Caivano.

Per quanto riguarda la Capitale, l’attività degli operatori si è focalizzata sul quartiere di Tor Bella Monaca. Le perquisizioni delle forze dell’ordine sono finalizzate alla ricerca di armi e droga. Sotto controllo ci sono oltre 80 appartamenti, ubicati in via dell’Archeologia.

Blitz delle forze dell’ordine a Roma e Napoli, perquisizioni ai Quartieri Spagnoli

Proprio il quartiere di Tor Bella Monaca, di recente, è stato suo malgrado protagonista di alcuni fatti di cronaca. Tra questi è impossibile dimenticare l’aggressione al prete antimafia don Antonio Coluccia. Le incursioni, coadiuvate da un elicottero, si concentrano in un quadrilatero di case popolari dove sembra esserci una piazza di spaccio gestita dal clan Longo.

Per quanto concerne il capoluogo campano, l’attività è in corso nel quartiere Montecalvario, precisamente nella zona dei noti “Quartieri Spagnoli“. Nella zona della movida napoletana i militari hanno realizzato numerose perquisizioni, identificando anche individui e veicoli sospetti.

Francesco Rattà, vicario del Questore di Roma, ribadisce l’importanza di un’operazione interforze attraverso la quale “lo Stato si riappropria di quegli spazi che la criminalità pensa di possedere”. Nel corso del servizio, spiega, “stiamo monitorando anche gli immobili occupati abusivamente“.

L’operato dei militari fa da seguito alle prime battute della tanto annunciata bonifica del Parco Verde di Caivano, che ha visto coinvolti oltre 400 agenti in una serie di perquisizioni. Un autentico spiegamento di forze si è rivelato necessario anche a Vibo Valentia, dove gli inquirenti sono al lavoro per decapitare la ‘ndrangheta: agli arresti sono finite più di 80 persone.