Sono più di 600 i militari impegnati nell’ultima maxi operazione contro la ‘ndrangheta, orchestrata dai carabinieri di Vibo Valentia. Denominata dagli inquirenti “Maestrale-Carthago”, l’indagine è coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, guidata dal Procuratore Nicola Gratteri.
Destinatari di una misura cautelare sono più di 80 individui, compresi avvocati, un dirigente medico e altri professionisti. L’operazione, effettuata su tutto il territorio nazionale, ha permesso di condurre 29 persone in carcere e 52 ai domiciliari, mentre sono in 3 i destinatari dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Maxi operazione anti ‘ndrangheta a Vibo Valentia, i nomi di spicco tra gli arrestati
Tra i nomi coinvolti, come accennato, oltre a figure apicali della ‘ndrangheta vibonese, figurano diversi professionisti ed ex politici.
In carcere è finito l’avvocato Francesco Sabatino, del Foro di Vibo Valentia. Nel suo studio è ancora in corso una perquisizione ad opera della Polizia giudiziaria. Il legale, in passato candidato a sindaco di Vibo alle elezioni comunali del 2015, è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa.
Ai domiciliari spicca Andrea Niglia, ex sindaco del comune di Briatico e già presidente della Provincia di Vibo Valentia. Stesso provvedimento anche per l’avvocato Azzurra Pelaggi, candidata a sostegno di Antonio Maria Lo Schiavo sindaco alle comunali del 2015 con il Pd.
Il dirigente medico, di nome Cesare Pasqua, lavorava presso l’Asp vibonese. Tra gli indagati anche Francesco Massara, dirigente del settore veterinario della stessa Asp.
Molti dei volti finiti agli arresti nel blitz odierno erano già iscritti nell’elenco degli indagati. La loro posizione era al vaglio della giustizia fin dal primo atto dell’operazione Maestrale-Carthago, scattata già alcuni mesi fa.
Nella prima tranche di questa articolata attività investigativa erano risultate indagate ben 167 persone. In quell’occasione era emersa la complessa “geografia” della criminalità organizzata calabrese, che dai comuni vibonesi si snodava sino al Nord Italia.
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