Il caso Rubiales prosegue e le polemiche attorno al Presidente della RFEF non accennano a placarsi. Tutto nasce dalla cerimonia del successo del Mondiale femminile. Quando la Spagna si è apprestata ad alzare la coppa, infatti, il numero uno della federazione vincitrice ha baciato la calciatrice Jennifer Hermoso. Dopo quest’episodio, numerosi organi istituzionali, come la FIFPro, hanno preso dure posizioni contro Luis Rubiales. Adesso, però, sono arrivati anche i riscontri legali da parte di Jennifer Hermoso.
Caso Rubiales, la denuncia di Jennifer Hermoso
Arrivano gravi conseguenze per Luis Rubiales a seguito del bacio dato a Jennifer Hermoso, una delle calciatrici che hanno vinto il Mondiale femminile di calcio. La giocatrice della Spagna, dopo le tante polemiche a cui si sono accodati numerosi organi istituzionali, ha deciso di denunciare il Presidente della RFEF. Lo riporta l’emittente spagnola Cadena Ser, spiegando come già da martedì Hermoso si sia recata presso la Procura Generale di Madrid. L’atto è stato depositato lì per tutelare la privacy della vittima. Questo era l’ultimo step per consentire alla Giustizia spagnola di agire. La denuncia sarà resa pubblica con un comunicato stampa.
La risposta del CT spagnolo
Nei giorni scorsi anche Luis de la Fuente, ct della nazionale spagnola maschile, ha deciso di dire la sua sul caso Rubiales. In particolare, ha risposto alle critiche che gli sono pervenute per la sua reazione durante il gesto del presidente della RFEF: “Vista l’attenzione data ai miei applausi in assemblea, voglio spiegare la situazione vissuta lì. Ho ricevuto dure critiche, del tutto meritate. Me ne scuso. Sono fatti ingiustificabili. Sono andato in assemblea convinto che ci fosse l’addio a un presidente e lui ha fatto l’esatto contrario. Questi gesti non rappresentano i miei valori né il modo di agire nella vita. Sono sempre stato i per l’uguaglianza e il rispetto. Nei miei 26 anni da allenatore ho ha sempre avuto un comportamento impeccabile. Né Jenni né il resto dei suoi compagni di squadra sono responsabili di ciò che è accaduto dopo la finale della Coppa del Mondo. Vorrei voltare pagina e parlare ancora di calcio.
Quasi tutti i lavoratori della Rfef sono andati lì pensando di assistere alle dimissioni di un presidente e abbiamo trovato qualcosa di totalmente diverso. Non è stato facile da digerire, era una situazione che va oltre le mie capacità. Io non mi sono sentito tradito da Luis Rubiales, ma sono arrivato pensando che sarebbe stata un’assemblea di dimissioni e siamo rimasti scioccati quando abbiamo visto che non era così. Non devo dimettermi, devo chiedere scusa. Ho commesso un errore, un errore umano imperdonabile. Se potessi tornare indietro, non commetterei più quel gesto. Ho l’appoggio dei presidenti territoriali e quello della Rfef, se non avessi avuto questo appoggio non c’è dubbio che non sarei qui. Considerando quello che ha detto Yolanda Díaz, rispetto la sua opinione.
Io sono dalla parte dell’uguaglianza e del rispetto. Dobbiamo tutti migliorare in termini di uguaglianza e io sono il primo. Finita l’assemblea ho incontrato lo staff tecnico fino alle prime ore del mattino e anche sabato. Non mi sono riconosciuto nel comunicato, in quel momento mi sono sentito a disagio per la fermezza il comunicato trasmetteva“.