Mancano poco più di nove mesi alle elezioni europee, ma la campagna elettorale è già iniziata. Dopo l’annuncio di Matteo Renzi, leader di Italia viva, di candidarsi al Parlamento di Strasburgo, si impenna il dibattito sulla legge elettorale. In particolar modo sulla soglia di sbarramento, e sulla possibilità di portarla al 3%, aiutando così i piccoli partiti. Ma ci pensa il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, a placare gli animi dicendo che non si è mai aperto uno spiraglio della maggioranza per cambiare le carte in tavola. Raffaele Nevi, vicepresidente vicario dei deputati e portavoce di Forza Italia, rilancia ponendo al centro dell’attenzione la questione delle preferenze. “Se ci fosse una modifica da fare alla legge elettorale – ha detto l’esponente azzurro – sarebbe quella di ripensare queste macro-circoscrizioni europee: ricordo, tra l’altro, che il sistema a preferenze è un unico in tutta Europa“.
Elezioni europee, la campagna elettorale è già iniziata
La proposta di Forza Italia non piace al Partito democratico. Secondo Alessandro Alfieri, responsabile Riforme della segreteria dem, le preferenze devono restare perché “serve riannodare i rapporti con gli elettori. Laddove ci sono le preferenze è bene che rimangano. Le liste bloccate producono disaffezione”. Secondo Alfieri, peraltro, si tratta di un dibattito surreale, e precisa che se ne parlerà “seriamente a livello generale se e quando arriveranno proposte dalla maggioranza”.