Supereranno il conto di 30 miliardi di euro le prime cessione dei crediti d’imposta entro la fine del 2023, considerando la progressione delle operazioni di vendita che hanno sforato, finora, i 20 miliardi di euro. Nonostante il decreto 11 del 2023 abbia posto lo stop alla vendita di sconti e crediti su bonus e superbonus, le cessioni continuano a circolare e a regolare il mercato degli interventi di ristrutturazione e di efficientamento energetico.

Proprio per questo motivo, il governo starebbe pensando di introdurre delle nuove strette, come quelli che si sono avuti già con lo stesso decreto legge 11/2023, ma anche con il Dl “Aiuti quater”. Obiettivo di riforma dei bonus puntato, quindi, su redditi, abitazioni principali e classi energetiche.

Bonus edilizi, 30 miliardi di cessioni crediti entro fine 2023: governo pensa a una nuova stretta su sconti e superbonus

Una nuova stretta sulla cessione dei crediti d’imposta e sullo sconto in fattura sarebbe per arrivare per opera del governo che vorrebbe limitare gli effetti sulle spese in bilancio di bonus edilizi e del superbonus. L’ulteriore stop arriverebbe dopo il decreto legge di febbraio scorso, il numero 11/2023 che, di fatto, ha bloccato la circolazione degli sconti in fattura e dei crediti d’imposta, ma per i lavori che sarebbero iniziati a partire dal 17 febbraio in poi. Le eccezioni alle norme del decreto hanno creato canali di circolazione alternativa dei crediti che ha prodotto operazioni per decine di miliardi di euro, come per l’appunto le previsioni di fine 2023.

Entro il 31 dicembre prossimo, infatti, la circolazione di crediti e di sconti in fattura potrebbe superare i 30 miliardi di euro considerando che, fino al termine di agosto, la quota di scambi dei bonus edilizi si attestava sui 20,7 miliardi di euro di prime cessioni.

Se l’obiettivo del decreto legge 11 del 2023 era quello di sterilizzare il mercato dei crediti d’imposta, sicuramente gli effetti non hanno rispettato le aspettative. Il superbonus continua a totalizzare cessioni (19,3 miliardi di euro fino a fine agosto ai quali si aggiungono 1,4 miliardi degli altri bonus edilizi), con una montagna di crediti che, dal 2020 a oggi, ha prodotto un totale di circa 147 miliardi di euro.

Bonus superbonus stretta sugli sconti in fattura, quali misure sono in arrivo?

Lo stop al superbonus e alla circolazione di sconti e crediti dovrà produrre un’ulteriore stretta da parte del governo. Dopo il decreto 11 del 2023 che ha già bloccato la cessione dei crediti dei nuovi cantieri, l’attenzione si potrebbe spostare su misure che limitino i proprietari di immobili con redditi medi e alti per le ristrutturazioni. Il principio è quello che chi può permettersi i lavori di tasca propria non dovrà ricevere le stesse agevolazioni di chi abbia redditi bassi.

A tal proposito, già il superbonus del 2023 agevola le spese dei lavori al 90% solo alle famiglie con quoziente reddituale della famiglia entro i 15mila euro all’anno. Sarà questo l’andamento anche delle prossime riforme del superbonus e degli altri bonus edilizi.

Riforma agevolazioni lavori casa, quali novità nel 2024?

Non a caso, una delle proposte di riforma dei bonus edilizi presentata alla Camera da Alberto Gusmeroli della Lega, prevede la cessione dei crediti e lo sconto in fattura solo per i percettori di redditi bassi per i lavori su immobili costituenti l’abitazione principale. Andrebbe verso la riconferma il limite di reddito di 15mila euro all’anno, con interventi che garantiscano un salto di efficientamento energetico dalla classe “G” alla classe “E”, uno degli obiettivi da qui a sette anni della direttiva europea Case green.