A partire dal 1° settembre 2023, è attivo il Supporto per la formazione e il lavoro, il nuovo strumento di sostegno al reddito e al lavoro per gli occupabili: attenti a non dichiarare il falso, perché saranno messi in atto controlli, sospensioni e revoche.
Per contrastare le fruizioni indebite, sono previsti diversi controlli e verifiche. Tutti i soggetti abilitati ad accedere alla piattaforma SIISL devono verificare che tutto sia in ordine e segnalare qualsiasi irregolarità.
Diverse cause possono portare alla sospensione e alla revoca del beneficio.
Supporto per la formazione e il lavoro, in atto i controlli
Dal 1° settembre è possibile presentare domanda per il Supporto per la formazione e il lavoro. Si tratta di una nuova misura messa in campo dal Governo Meloni, sostitutivo del Reddito di Cittadinanza, per l’inclusione sociale e lavorativa. Possono accedervi i cosiddetti occupabili, ex percettori del RdC.
A pochi giorni dal via, si registrano discreti risultati. Solo il primo giorno sono state processate oltre 4000 domande, per circa 600.000 potenziali posti e 60.000 opportunità di lavoro.
Chi può presentare domanda? La misura è rivolta ai cittadini occupabili di età compresa tra i 18 e i 59 anni, con Isee inferiore a 6000 euro. La misura prevede la partecipazione a corsi di formazione, progetti e riqualificazione professionale e un contributo mensile pari a 350 euro.
Il primo passo è presentare la domanda all’INPS tramite la piattaforma istituzionale, autenticandosi con un’identità digitale: Spid, Cie o Cns. In alternativa è possibile rivolgersi ai Patronati e dal 2024 anche ai CAF.
Il pagamento dei 350 euro è subordinato alla frequenza dei corsi e scatta con l’avviamento dell’attività. L’Inps, il 29 agosto 2023, ha pubblicato la circolare n. 77, con la quale ha fornito le istruzioni operative della misura, precisando che saranno effettuati molti controlli e verifiche per evitare violazioni, abusi e fruizioni indebite del beneficio. Le violazioni e gli abusi possono portare alla sospensione e alla revoca del beneficio.
Quando possono scattare revoche e sospensioni
Già nella prima fase di elaborazione delle domande, l’Inps provvederà ad effettuare i primi controlli sui beneficiari della misura. I controlli saranno indirizzati alla verifica del possesso dei requisiti necessari per accedere alla misura, a partire da quelli reddituali fino a quelli generali relativi alla cittadinanza.
Successivamente, i controlli dovranno essere effettuati dai Comuni, in merito ai dati anagrafici dichiarati. In che modo? Verranno incrociate le informazioni dichiarate per l’Isee con quelle disponibili presso gli uffici anagrafici e raccolte dai servizi sociali.
I soggetti coinvolti nella Piattaforma SIISL hanno l’obbligo di segnalare tutte le irregolarità, entro massimo dieci giorni, e, denunciare all’autorità giudiziaria i fatti più gravi.
Quali sono le pene? Chiunque cerchi di ottenere indebitamente il sussidio, tramite l’invio di documenti falsi e con informazioni mendaci, rischia di essere punito con la reclusione da due a sei anni. Chi non comunica eventuali variazioni di reddito o patrimonio rischia la reclusione da uno a tre anni.
Elenchiamo quali sono i casi di sospensione:
- Superamento del limite massimo di 3000 euro lordi, nel caso di avvio di un’attività di lavoro dipendente da parte dei componenti del nucleo familiare;
- Nel caso di offerta di lavoro relativa ad un rapporto di lavoro di durata compresa tra uno e sei mesi;
- Nel caso di mancata conferma, almeno ogni 90 giorni, della partecipazione alle attività di formazione.
L’indennità si perde quando non si accetta, senza un motivo giustificato, la prima offerta di lavoro congrua.
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