Dopo le parole di Giuliano Amato sulla strage di Ustica arriva da una conferenza stampa dal Senato la risposta seccata dell’associazione sulla verità sul disastro aereo di Ustica (AVDAU).

Su Ustica non ci sono prove di missili o di altro

Oltre alla presidente Giuliana Cavazza, figlia di una delle vittime, erano presenti anche l’avvocato Gregorio Equinzi, il senatore Maurizio Gasparri e in video conferenza il vicepresidente Gregory Alegy.

Il tutto si è svolto nella missione di smentire, attraverso dati e prove documentarie e giudiziarie, le ipotesi sollevate dall’ex presidente del consiglio Giuliano Amato sulla possibile piano per abbattere un Mig con Gheddafi a bordo.

L’associazione AVDAU infatti sostiene da tempo la tesi, come spiegato oggi nella sala del Senato “Caduti di Nassiria”, che racconta di una bomba. Mentre vengono completamente smontate tutte le ipotesi riguardo ad eventuali duelli aerei o missili lanciati da qualche caccia della Nato.

La stessa presidente Cavazza a margine della conferenza stampa specifica come sia stato sorprendente sentire le parole di Amato riguardo la strage di Ustica.

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Avv. Equinzi: “Quelle di Amato sono parole inspiegabili”

Per l’avvocato Equinzi le dichiarazioni di Giuliano Amato risultano inspiegabili rispetto alle prove giudiziarie raccolte nei processi, “non ci spieghiamo perché oggi Amato dichiari cose che non troviamo nelle trascrizioni”.

La stessa sorpresa per le parole dell’ex esponente del partito socialista è nelle parole del senatore Gasparri così come in quelle della presidente Cavazza.

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Gasparri risponde ad Amato

“Sotto giuramento ha dichiarato cose diverse”, anche per il senatore di Forza Italia l’uscita di Amato sembra inspiegabile. Così come l’ambigua intervista di oggi su la Repubblica in cui lo stesso Amato quasi ridimensiona la sua lucidità rispetto alle dichiarazioni date solo 48 ore prima.

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Non solo gli associati o alcuni familiari delle vittime, nella sala del Senato erano presenti anche l’ex onorevole Giovanardi e alcuni alti gradi delle forze armate tra cui il Generale Tricarico che hanno voluto portare la propria solidarietà nei riguardi di una tesi molto discussa in altri ambienti.