Il governo Meloni è pronto a lanciare un decreto legge contro il disagio giovanile e la criminalità minorile. Se ne riparlerà domani, giovedì 7 settembre, in occasione del prossimo Consiglio dei ministri. Ma già oggi, in una riunione preparatoria, l’esecutivo ha messo nero su bianco la bozza del decreto.

Le prime indiscrezioni partono con l’ipotesi di estendere l’avviso orale con convocazione dal questore ai maggiori di 14 anni, anche se minorenni. Pugno duro su chi risulta condannato, anche in via non definitiva, per reati contro la persona, contro il patrimonio o inerenti ad armi o droga.

A questi ultimi, se avranno compiuto il quattordicesimo anno di età, il questore potrà decidere di vietare l’uso dello smartphone e di altri dispositivi informatici.

Bozza del decreto legge contro la criminalità giovanile: carcere per chi sottrae il minore dall’istruzione obbligatoria

Il minore al di sopra dei 14 anni, poi, potrà essere sottoposto ala procedura di ammonimento da parte del questore. In questo caso, nei confronti del genitore o di chi esercita la “responsabilità genitoriale”, ed “era tenuto alla sorveglianza del minore o all’assolvimento degli obblighi educativi”, potrà essere applicata una sanzione pecuniaria.

Si parla di una somma compresa tra i 200 e i 1.000 euro, salvo che il minore o chi lo tutela non possa provare di “non aver potuto impedire il fatto”.

Nella bozza si parla anche di un possibile percorso di rieducazione del ragazzo in caso di reati minori. In presenza di una pena inferiore ai cinque anni di reclusione, al minore e all’esercente la responsabilità genitoriale viene notificata l’istanza di definizione anticipata del procedimento.

Gli sarà dunque concesso di accedere ad “un percorso di reinserimento e rieducazione che preveda lo svolgimento di lavori socialmente utili“, per un periodo da uno a sei mesi. Nel ventaglio di eventualità anche “la collaborazione a titolo gratuito con enti no profit o lo svolgimento di altre attività a beneficio della comunità di appartenenza”.

Capitolo istruzione obbligatoria: nella bozza del decreto si legge che “chiunque rivestito di autorità” vada a sottrarre, “senza giusto motivo”, il minore dall'”impartirgli o fargli impartire l’istruzione obbligatoria” andrà incontro ad una pena severa. I trasgressori rischieranno infatti fino a due anni di carcere.

In arrivo fondi per il “piano Caivano” e per le scuole del Mezzogiorno

32 milioni di euro in tre anni: questi i fondi messi a disposizione dal governo per le scuole del Mezzogiorno. Lo si legge all’interno della bozza dello schema di decreto legge recante “disposizioni urgenti in materia di politiche di coesione e per il rilancio dell’economia nelle aree del Mezzogiorno del Paese”.

Secondo la bozza del dl, serviranno a “potenziare l’organico dei docenti per l’accompagnamento dei progetti pilota del piano ‘Agenda Sud'”. Nel dettaglio, si parla di 6,4 milioni per l’anno in corso, 16 milioni per il 2024 e 9,6 milioni per il 2025. A partire dal 1° gennaio 2024 nascerà poi un vero e proprio Fondo contro la dispersione scolastica.

Previsto poi “un piano straordinario di interventi infrastrutturali o di riqualificazione” interamente dedicato a Caivano. L’obiettivo è quello di “fronteggiare le situazioni di degrado e di vulnerabilità sociale” emerse nel territorio del comune campano. Si parla di uno stanziamento fino a 30 milioni.