Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha raggiunto Kiev per la sua visita in Ucraina: obiettivo fare il punto della situazione sul fronte di guerra. Ad accogliere il delegato di Joe Biden c’era il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba.
Nel ringraziare il collega “e amico”, Blinken ha ribadito “il piacere speciale” di ritrovarsi con Kuleba per la “quarta volta in Ucraina dall’aggressione russa nel febbraio 2022”.
Ogni volta che sono qui rimango colpito dallo straordinario coraggio e dalla resilienza del popolo ucraino, delle forze ucraine, della leadership ucraina, e sono qui in primo luogo per dimostrare il nostro sostegno costante e determinato all’Ucraina mentre affronta questa aggressione.
Un’occasione, per il diplomatico Usa, di enfatizzare i “buoni progressi” dal punto di vista della controffensiva, da lui considerati “molto incoraggianti”.
Vogliamo essere sicuri che l’Ucraina abbia ciò di cui ha bisogno a lungo termine per assicurarsi di avere un forte deterrente, una forte capacità di difesa, affinché in futuro aggressioni come queste non si ripetano. Siamo determinati a continuare a lavorare con i nostri partner mentre costruiscono e ricostruiscono un’economia forte, una democrazia forte, tutto ciò è necessario per garantire che l’Ucraina non solo sopravviva, ma prosperi in futuro.
Guerra, Blinken in visita a Kiev: il rappresentante Usa promette “costante impegno nei confronti dell’Ucraina”
Un appuntamento a sorpresa, quello onorato da Blinken. Il segretario di Stato aveva annunciato la sua presenza soltanto questa mattina, attraverso un tweet.
Sono tornato oggi a Kiev per incontrare i nostri partner ucraini per discutere della loro controffensiva in corso, dell’assistenza futura e degli sforzi per la ricostruzione e, soprattutto, per rafforzare il costante impegno degli Stati Uniti nei confronti dell’Ucraina.
Se anche gli Usa difendono la buona riuscita della controffensiva, i raid russi non accennano a placarsi. Nella notte, infatti, i media ucraini hanno segnalato nuove esplosioni nella regione di Odessa, non lontano dai confini con la Romania.
A tal proposito, il presidente del Paese membro della Nato Klaus Iohannis aveva sottolineato ieri, martedì 5 settembre, di avere “il controllo totale del nostro spazio nazionale”. Ciononostante non ha nascosto una certa preoccupazione per gli attacchi.
Sì, siamo preoccupati perché questi attacchi sono avvenuti a una distanza molto breve dal confine romeno. Oggi stesso, 5 settembre, il nostro ministro della Difesa mi ha riferito di attacchi che sono stati individuati a 800 metri dalle nostre frontiere. Sono quindi molto, molto vicini.
Parti di drone russo sul territorio rumeno, Bucarest: “Attacchi ingiustificati”
Correggendo il tiro del suo presidente, tuttavia, la Romania ha confermato la presenza di parti di un drone russo sul suolo rumeno. A rivelarlo oggi è il ministro della Difesa rumeno Angel Tilvar. Il drone avrebbe preso di mira un porto ucraino sul fiume Danubio, che si staglia a cavallo tra i due Paesi.
Proprio i porti ucraini sul Danubio sono stati bersaglio di pesanti e prolungati bombardamenti russi nelle ultime settimane. Dopo lo stop all’accordo sui cereali del Mar Nero, infatti, Mosca sta colpendo gli impianti e le infrastrutture di stoccaggio del grano ucraino.
Ma il Ministero della Difesa di Bucarest non ci sta, e condannato gli ultimi attacchi definendoli “ingiustificati” e “in profonda contraddizione con le norme del diritto umanitario internazionale”.