Non ha ancora trovato un lieto fine, la storia dei due autovelox delle multe da record installati a Cadoneghe, in provincia di Padova, e poi fatti saltare in aria dai cittadini “furiosi”. Sembra infatti che in due siano finiti nei guai per falso in atto pubblico: il capo vigile comunale e un agente, sospettati di aver “velocizzato” le procedure relative alla messa in funzione degli apparecchi. La Procura locale ha aperto un’inchiesta per fare luce sull’accaduto e accertare eventuali responsabilità. Intanto il comune di Abano Terme si prepara all’installazione di due autovelox fissi.

Due indagati per la storia degli autovelox delle multe da record a Cadoneghe (Padova)

La vicenda era salita alla ribalta delle cronache circa un mese fa, quando, dopo aver registrato oltre 20mila multe da 180 euro in un mese, i due autovelox installati lungo la statale 307 del Santo a Cadoneghe, in provincia di Padova, erano stati messi fuori uso, uno con un’esplosione, l’altro con un proiettile.

Atti vandalici pianificati per “liberarsi” dei due apparecchi, diventati un vero e proprio incubo per i residenti della zona. In attesa delle nuove attrezzature – che dovranno sostituire quelle danneggiate -, la storia si arricchisce però di nuovi particolari. Stando a quanto riportano fonti locali, infatti, per la vicenda sarebbero indagate due persone.

Si tratta del capo vigile, Giampietro Moro, e di un agente: sono accusati di falso in atto pubblico. L’ipotesi è che abbiano “manomesso” – cercando di renderle più veloci – le pratiche relative all’installazione degli autovelox, avvenuta il 23 giugno scorso. Una mossa imprudente, che ora rischia di farli finire nei guai.

L’inchiesta sull’installazione degli apparecchi

Ad aprire un fascicolo d’inchiesta per fare luce sull’accaduto è stato il pm Benedetto Roberti. L’obiettivo è ricostruire le dinamiche che hanno portato il comune al montaggio dei due apparecchi, fortemente voluti da più parti per via della pericolosità del tratto stradale interessato.

Soprattutto dopo che nel 2021 un’auto uscita fuori strada a causa dell’alta velocità era andata a finire in un giardino privato, rischiando di fare del male a qualcuno. Bisognerà capire, in pratica, se sia stato fatto tutto a norma. E se, per abbassare il limite da 70 a 50, sia stato seguito l’apposito iter.

La reazione del sindaco

Chiamato a commentare la situazione, il sindaco Marco Schiesaro a Il Mattimo ha riferito che

la collaborazione con i carabinieri è massima, attiva e assoluta.

E che sull’inchiesta non può e non vuole dire nulla. Ma sembra che appena qualche settimana fa avesse ironizzato proprio sul fatto di aver “spinto l’acceleratore” della pratica. Cosa di cui poi, alla luce del malcontento generale creato dalle cospicue multe, si era inevitabilmente pentito. È possibile che fosse già a conoscenza di qualche illecito? Non si sa, per ora. Quel che è certo è che intanto gli autovelox non ci sono più. E che, mentre si cercherà di riparare alla situazione, l’inchiesta andrà avanti.

Nuovi autovelox anche ad Abano Terme

Nel frattempo, sempre a Padova, il comune di Abano Terme ha annunciato che all’inizio del 2024 procederà all’installazione di due autovelox fissi sui 70 chilometri orari lungo la regionale 47. Strada da sempre sotto osservazione per via dei ripetuti incidenti – anche mortali – provocati dall’alta velocità.

La sicurezza stradale deve essere garantita attraverso ogni mezzo, sia esso giuridico che fisico – ha dichiarato il sindaco Federico Barbierato -. L’utilizzo di strumenti elettronici di accertamento dei limiti di velocità permette di contrastare al meglio comportamenti illeciti alla guida e di prevenire incidenti gravi.

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