Per tre ore questa notte il distretto di Izmail, nella zone della città portuale di Odessa, è stato tempestato dall’attacchi dei droni russi. Il governatore della città, Oleg Kiper, ha parlato di una missione militare lunga e insidiosa, che ha portato diversi danni a cose e persone: un bracciante agricolo è morto in ospedale per le importanti ferite ottenuto a seguito dei bombardamenti di Mosca, mentre molti insediamenti sono stati sferzati dagli incendi.
Dopo l’uscita dall’accordo sul grano, la Russia ha individuato nei porti di Odessa e Mykolaiv due bersagli particolarmente importanti a livello strategico, perché ospitano strutture cruciali per il passaggio della merce. Non a caso, Kiev ha abbattuto 17 droni russi intorno ad Odessa solo nella notte tra domenica e lunedì.
Droni russi su Odessa e missili su Kiev: “Tutti abbattuti”
E se da una parte Odessa deve difendersi dai droni della Russia, dall’altra Kiev rimane impegnata a fronteggiare i suoi missili: questa notte, con il sorgere delle prime luci dell’alba, Mosca ha diretto verso la capitale ucraina diversi ordigni che hanno svegliato la città con allarmi antiaerei che hanno risuonato per un’ora.
Un altro attacco missilistico del nemico contro una città pacifica con l’obiettivo di uccidere la popolazione civile e distruggere le infrastrutture.
Ha riferito Serhiy Popko, capo dell’amministrazione militare di Kiev.
Ma l’amministrazione militare ha anche affermato, tramite Telegram, che gli attacchi missilistici russi di questa notte non hanno sortito l’effetto sperato da Mosca: tutti i missili sono stati distrutti prima che raggiungessero i loro obiettivi. Nella capitale dunque non si parla di danni né a cose, né a persone.
Bombe ucraine sul Donetsk: 2 morti e 10 feriti
Anche Mosca è costretta a leccarsi le ferite dopo questa notte: alcune bombe ucraine sono infatti piovute dal cielo di Donetsk, provocando due morti e 10 ferimenti, alcuni molto gravi.
Il sindaco filorusso Alexey Kulemzin ha specificato che l’attacco si è concentrato nel distretto di Kuibyshevskij, dove si conta una vittima e tre feriti; È stato invece il capo ad interim dell’autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk, Denis Pushilin, a raccontare della morte del secondo civile e del ferimento di altre 7 persone nella capitale regionale bombardata.