Sconti contributivi e aumenti stipendi, tredicesime e deducibilità colf e badanti: ecco quali sono le misure più attese nella Manovra 2024, a eccezione dei capitoli delle pensioni e delle famiglie. Nel corso di questa settimana si alterneranno i primi incontri tecnici e politici per impostare la nuova legge di Bilancio. Nel calderone degli interventi figurano anche i bonus per le assunzioni dei giovani, dei Neet e delle donne in difficoltà.

Il capitolo più costoso dell’intera legge di Bilancio 2024 sarà quello del lavoro e, in particolare, degli aumenti degli stipendi dei dipendenti grazie al taglio del cuneo fiscale. La conferma dello sconto contributivo in busta paga costa, come minimo, tra i 9 e i 10 miliardi di euro.

Sconti contributivi e aumenti stipendi, la nel 2024 potrebbe arrivare la conferma del taglio cuneo fiscale

Inizia a prendere forma la legge di Bilancio 2024, almeno nelle componenti relative agli aumenti degli stipendi dei lavoratori alle dipendenze, mediante il taglio del cuneo fiscale e l’applicazione degli sconti sui contributi a carico dei lavoratori. Sulla percentuale del 9,19% di contributi in busta paga, i lavoratori dipendenti attualmente ricevono uno sconto di 7 punti percentuali se il reddito annuale non supera i 25mila euro all’anno e di 6 punti percentuali per redditi non eccedenti i 35mila euro.

La misura è in scadenza con il cedolino di busta paga di dicembre 2023: nel primo semestre le percentuali erano del 2% e del 3%, per il secondo il decreto legge “Lavoro” del 1° maggio scorso ha incrementato gli sconti di quattro punti percentuali. La misura andrà a vantaggio di 14 milioni di lavoratori alle dipendenze entro i 35mila euro di reddito.

Sconti contributivi e aumenti stipendi, in arrivo la detassazione di premi e fringe benefit

Numerose le altre misure che rientrano nel pacchetto lavoro della legge di Bilancio 2024, per un totale di spesa tra i 12 e i 13 miliardi di euro. Innanzitutto dovrebbe essere confermata la detassazione al 5% dei premi di produttività, come già avviene nel 2023. Ad oggi, il taglio delle tasse spetta a chi produce redditi entro gli 80mila euro e nel tetto dei premi fino a 3mila euro. Tuttavia, da parte dei partiti di maggioranza ci sarebbe l’intenzione di azzerare del tutto le tasse sui premi di produttività.

Novità sono attese anche sulla detassazione dei fringe benefit. Per chi ha figli, la misura dovrebbe prevedere un limite esentasse fino a 3.000 euro, come prevede il decreto legge “Lavoro” per il 2023. Ai lavoratori senza figli dovrebbe essere quadruplicato il limite esentasse dagli attuali 258 euro a 1.000 euro. La misura costa circa un miliardo di euro.

Bonus assunzioni giovani e donne, aumento deduzione colf e badanti

In tema di lavoro, il governo dovrebbe varare la detassazione anche sulle tredicesime, ma la misura – inserita nella legge di Bilancio – dovrebbe andare a regime sulla tredicesima di dicembre 2024. Ulteriori misure dovrebbero arrivare in merito alla conferma dei vari bonus sulle assunzioni. Attualmente, quelli in vigore riguardano i giovani e i Neet, nonché le donne in condizioni di difficoltà. Per tutti i bonus funzionano come sconti sui contributi previdenziali dovuti dai datori di lavoro.

Infine, il governo sta lavorando per raddoppiare la deduzione dal reddito complessivo dei contributi previdenziali che le famiglie versano sul lavoro di colf e badanti. Ad oggi, la quota di deduzione è pari a 1.549,37 euro, il governo vorrebbe portarla a 3.000 euro. La quota di deduzione dal reddito complessivo è stata fissata nel lontano 2000, ragione per la quale l’esecutivo spingerebbe per un raddoppio.