La virologa Ilaria Capua è stata premiata alla Mostra del Cinema di Venezia con il ‘Women in Cinema Award’ ed è tornata a parlare del Covid-19 non ancora debellato e contro il quale predica prudenza.

Ilaria Capua al ‘Women in Cinema Award’ a Venezia sul Covid: “Purtroppo continua a circolare” | VIDEO

Alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia oggi è stato il giorno del ‘Women in Cinema Award’, riconoscimento assegnato alle donne che si sono messe in evidenza, a livello internazionale, nell’ambito dell’industria del cinema e non solo.

Tra le premiate, spicca il nome di Ilaria Capua, virologa di fama internazionale, premiata per il suo spessore scientifico e per aver ispirato, con il suo talento e impegno, un film – Trafficante di virus, basato sul suo libro autobiografico con Anna Foglietta a vestire i panni del suo alter ego sullo schermo – e vari documentari.

Thomas Cardinali, inviato a Venezia per Tag24, l’ha raggiunta a margine della premiazione per chiederle, anzitutto, il suo parere sulla nuova variante del Covid-19 emersa ad agosto e sull’eventuale recrudescenza del virus, che sta animando il dibattito scientifico recente.

Dico sempre che preoccuparsi non serve” sottolinea la dottoressa Capua, per la quale “serve comprendere cosa sta accadendo. Il virus, purtroppo, continua a circolare come era naturale attendersi e quindi – conclude – è necessaria un po’ di prudenza“.

Il rapporto con il cinema: “Io un pesce fuor d’acqua, come Forrest Gump ma il cinema dà voce alle donne nella scienza”

Venendo, poi, al suo rapporto con il cinema, la virologa confessa di sentirsi “un pesce fuor d’acqua, un po’ come Forrest Gump” al Festival di Venezia. Tuttavia, si dice felice di essere tornata a lavorare in Veneto e di rappresentare in questa cornice le donne nella scienza, riconoscendo il ruolo fondamentale del cinema come veicolo di conoscenza e visibilità.

È importantissimo – sottolinea Ilaria Capua – che il cinema si renda voce di quello che fanno le tantissime donne che lavorano tutti i giorni sia nell’ambito della salute ma anche in quello dell’ambiente e della tecnologia. È fondamentale – conclude – che riescano a far sentire la loro voce, e il cinema è uno strumento potentissimo“.