Due novità sulla scuola e sui docenti precari e supplenti arrivano dal decreto “Salva infrazioni”, provvedimento approvato in via definitiva durante l’estate: la nuova ricostruzione di carriera andrà nella direzione di valorizzare maggiormente i periodi di precarietà nelle classi (con delle eccezioni), mentre la fruizione della Carta del docente, a partire dall’anno scolastico 2023-2024, sarà allargata ai docenti con contratti di supplenza per tutto l’anno.
In entrambe le misure scolastiche, sicuramente ne usciranno sfavorite le supplenze brevi. A guadagnarci, invece, saranno gli insegnanti che accettino gli incarichi a tempo determinato fino al 31 agosto di ciascun anno, sia per quanto concerne i 500 euro di bonus per la formazione e le spese culturali che per l’aspetto economico e giuridico del riconoscimento di un maggior lasso di tempo per ai fini della ricostruzione di carriera.
Scuola, nuova ricostruzione di carriera: favoriti i supplenti con contratti al 31 agosto, Carta del docente esclusa agli incarichi brevi
Con l’anno in partenza, saranno due le novità che interesseranno i docenti precari della scuola: la prima riguarda la ricostruzione di carriera che ingloberà periodi di supplenza in precedenza esclusi; la seconda consentirà l’allargamento della fruizione della Carta del docente, il bonus di 500 euro a favore della formazione e delle spese in prodotti culturali, finora riservata ai soli insegnanti di ruolo.
A prevedere le due misure è il decreto legge “Salva infrazioni”, il provvedimento che il governo ha emanato su queste e altre materie per evitare procedure di infrazione da parte della Commissione europea. Sulla ricostruzione di carriera, il servizio di insegnamento prestato prima di divenire di ruolo presso le scuole statali e parificate, si seguiranno altri criteri rispetto a quelli del passato. Nel dettaglio, ai fini giuridici ed economici della ricostruzione di carriera saranno valorizzati tutti i periodi pre-ruolo a partire dal 2023-2024.
Scuola nuova ricostruzione carriera, come calcolare i periodi di servizio?
Diversamente dal passato, dunque, non saranno valorizzati per intero solo i primi 4 anni e i due terzi dei periodi eventualmente eccedenti ai fini della ricostruzione di carriera, con il rimanente terzo valorizzato solo ai fini economici. Il cambio riguarda, quindi, tutto il servizio pre-ruolo che un docente ha prestato nel suo passato da precario ma per il calcolo preciso di quanto spetti – economicamente e giuridicamente – bisognerà considerare l’anzianità di servizio e i giorni di lavoro effettivi.
Ciò significa che cambia la modalità di calcolo del servizio pre-ruolo. L’anno di servizio non avrà più come criterio i 180 giorni di servizio prestato o l’aver ottenuto un incarico dal 1° febbraio dell’anno scolastico fino al termine delle attività didattiche, come avveniva fino allo scorso anno.
Pertanto, il nuovo metodo di calcolo se da un lato non fa perdere alcun giorno di servizio prestato nella scuola da supplente, dall’altro prevede criteri di calcolo che tendono a escludere le supplenze brevi e saltuarie.
Carta del docente ai supplenti e precari dal 2023-2024
Potranno ottenere quindi l’integrale ricostruzione di carriera quei docenti che, negli anni di precariato, abbiano avuto sempre dei contratti fino al 31 agosto. Ne risulteranno svantaggiati, invece, i precari con contratti fino al 30 giugno o per le supplenze brevi e saltuarie. In questi ultimi casi, infatti, ai docenti non verrà riconosciuto l’intero anno, ma solo degli spezzoni corrispondenti agli anni per i quali si risulti effettivamente in servizio nella scuola. Ciò causa il tardivo raggiungimento degli scatti di stipendio e, di conseguenza, anche una perdita di tipo economico.
A partire da questo settembre, i supplenti con contratti annuali otterranno la Carta del docente, il portafoglio virtuale che consente di effettuare acquisti culturale e di iscriversi a corsi di formazione utilizzando il credito di 500 euro. Il bonus ha decorrenza per un anno a partire da settembre e, normalmente, la quota residua può essere spesa al massimo fino alla fine dell’anno successivo a quello di accredito. In questi giorni, quindi, il ministero dell’Istruzione procede all’accredito dei 500 euro che andranno spesi entro la fine del 2024, cumulandosi con i soldi che arriveranno tra un anno. I supplenti che otterranno la Carta del docente quest’anno sono 93mila.