Dal 5 settembre Airbnb non avrà vita facile nella Grande Mela: New York segue la scia di altre grandi città (come Amsterdam, San Francisco, Barcellona e Parigi) e con la Legge locale 18 individua nuove norme, in vigore da oggi, che intendono penalizzare gli affitti a breve termine nella città. Chi desidera affittare un appartamento per meno di 30 giorni nella famosa metropoli americana dovrà sottostare a regole precise e stringenti, che consentono la prenotazione solo nel caso in cui l’host dell’abitazione è presente durante il soggiorno e non ha più di due ospiti.
Inoltre, New York chiede a chi intende trattenersi in un appartamento o una stanza per meno di un mese di registrarsi prima presso un apposito registro dell’Ufficio del Sindaco, che emanerà una certificazione senza la quale non sarà possibile procedere con il soggiorno. Insomma, anche dalla parte del cliente la procedura di affitto per una breve durata diventa più antipatica e farraginosa.
Per chi violerà le regole sono previste pesanti multe: per gli host furbetti si arriva a 5.000 dollari a violazione, mentre le piattaforme saranno tenute a versare 1.500 dollari per ogni transazione non conforme alle nuove direttive.
Stop agli affitti brevi a New York: Airbnb costretto a eliminare annunci
Sono diverse le piattaforme di prenotazione online toccate dalla scelta della Grande Mela: VRBO, Booking.com e, in primis, Airbnb, che per la natura della sua offerta sarà costretto a rivedere molti annunci già pubblicati. L’azienda ha già annunciato che diversi annunci saranno convertiti automaticamente in affitti a lungo termine, mentre altri dovranno essere eliminati.
Questo significa che i clienti che hanno effettuato una prenotazione inferiore a 30 giorni successiva al 2 dicembre si vedranno cancellare il soggiorno, anche se, tranquillizza la compagnia, la spesa sarà debitamente rimborsata. Airbnb ha scelto di non diffondere dati sulla quantità di annunci che ha dovuto cancellare, ma le autorità di New York prevedono che ci sarà nei prossimi giorni un fuggi fuggi generale che coinvolgerà migliaia di alloggi. Ad oggi, il 70% degli alloggi nella Grande Mela sarebbe considerato illegale alla luce delle nuove norme.