Milano centro del mondo calcistico. Bisogna ringraziare Inter e Milan per questo, dato che tramite qualità e dominio si avvicinano al derby offrendo aspettative di spettacolo altissime. Non solo la stracittadina, il discorso è più ampio, riguarda tutta la Serie A, nerazzurri e rossoneri si candidano come protagoniste assolute, in attesa che il Napoli trovi i suoi equilibri e che la Juventus dia continuità di prestazione. Questa volta però Milano guarda in casa propria, dove Inter e Milan non hanno intenzione di andare avanti a braccetto, vogliono prendere il largo in solitaria, e il derby è l’occasione migliore per dare il primo schiaffone al rivale di sempre.

Inter-Milan, un derby dal sapore di spettacolo

Inter-Milan è un derby che arriva al momento giusto. Perchè le milanesi non hanno bisogno di aspettare per entrare in forma, trovare la cosiddetta continuità di prestazione, la sensazione è che entrambe abbiano già trovato la quadra del cerchio della propria dimensione. Somigliandosi e manco poco, perchè il filo conduttore è proprio questo: Inter e Milan sono già a mille attraverso le stesse caratteristiche. I nerazzurri in campo dominano grazie ad una qualità collettiva capace di poter essere letale ad ogni azione d’attacco, stesso discorso con i rossoneri.

Entrambe poi possono contare anche su rose lunghe, performanti e logiche. Perchè l’inter avrà perso una spina dorsale importante (Onana, Skriniar, Brozovic, Dzeko e Lukaku) ma ha investito sull’attualità e in prospettiva. Spazio dunque all’esperto Sommer, alla leadership di Pavard, alla freschezza di Frattesi e Thuram, e alla voglia di rivincita di Arnautovic e Sanchez. L’arma segreta è Lautaro Martinez, mai così decisivo come quest’anno, gol e leadership al potere. Ingredienti giusti per mandare avanti il progetto di Simone Inzaghi, con la società che lo ha premiato con il fresco rinnovo contrattuale fino al 2025.

Tanta fiducia anche a Pioli. Il Milan non ha mai avuto dubbi su di lui, il Piolismo è diventato un mantra di cui l’ambiente non può fare a meno. Anche qui vale lo stesso discorso fatto con l’Inter, sono le idee a fare la differenza al netto dei nomi. Venduto Tonali, i rossoneri hanno puntato sul mix di freschezza ed esperienza necessarie per poter guardare avanti. La cessione di Sandro è già un lontano ricordo, Loftus-Cheek e Rejinders lo hanno sostituito a dovere, davanti Pulisic è una garanzia, mentre Okafor, Chukwueze, Musah e Jovic è la benzina per aver più soluzioni in corso d’opera. Senza dimenticare la struttura di base a cinque stelle formata da Maignan, Theo Hernandez, Leao e Giroud, un lusso per pochi.

I risultati si sono visti subito, tre su tre per Inter e Milan, dominio e gol a grappoli. L’unica differenza il modo di imporsi. Pioli chiede subito la pressione alta per non far respirare l’avversario, mentre Inzaghi è più attendista per poi ripartire letalmente. Diversi modi di pensare che portano allo stesso risultato, quello della vittoria, che entrambe cercheranno alla ripresa delle ostilità. La stracittadina è il primo banco di prova importante per entrambe le squadre, una vittoria lancerebbe un chiaro segnale di dominio. Pragmatismo contro spettacolo, due modi di pensare che tendono a raggiungere lo stesso comune denominatore, ma mai come ora Inter e MIlan arrivano alla pari.

Se proprio si dovesse andare avanti alla ricerca di una differenza, i gol subiti. Inzaghi ha la porta ancora intonsa, Pioli fa i conti con due reti subite. Ma è una forzatura rispetto a quella che è l’oggettività di campo, ovvero un derby che si preannuncia spettacolare come non mai. Luci a San Siro, con la speranza di rimanere abbagliati dalla grande bellezza.