Il matrimonio s’ha da fare e si è fatto: è ufficiale il rinnovo fra Simone Inzaghi e l’Inter che prolungano il loro rapporto fino al 2025. Un discorso già avviato da mesi che andava solo ratificato dopo i successi ottenuti sulla panchina nerazzurra dal tecnico piacentino e una partenza perfetta nella nuova stagione di Serie A con tre vittorie in altrettante partite e zero reti subite. Adeguamento anche nello stipendio che sale fino a 5,5 milioni di euro all’anno a cui si aggiungono ricchi bonus legati ai risultati. Meritato e conquistato sul campo con valorizzazione della rosa nonostante le cessioni e i trofei vinti, senza escludere il cammino in Champions League con la sconfitta in finale contro il Manchester City di Pep Guardiola.
Rinnovo Inzaghi e obiettivo scudetto
Era nell’aria da mesi, la società nerazzurra ha allacciato il discorso con Simone Inzaghi per il rinnovo dopo la finale di Istanbul. Il feeling creato tra Marotta e il tecnico è la garanzia per continuare insieme un progetto cominciato tre anni fa raccogliendo le macerie lasciate dall’addio di Conte. L’ex allenatore della Lazio ha accettato una sfida affascinante ma difficile visto lo scudetto sul petto da dover difendere.
Tanti addii eccellenti e una squadra da ricalibrare al nuovo modo di giocare che partiva dallo stesso assetto tattico del salentino. Non è andata bene alla prima stagione con i rivali cittadini del Milan a tornare sulla vetta del campionato con l’Inter che assisteva inerme ai festeggiamenti rossoneri rimpiangendo i troppi passi falsi in stagione. La Coppa Italia e la Supercoppa Italiana come parziali consolazioni.
L’anno successivo i nerazzurri partivano sempre fra le favorite del campionato ma stavolta i bastoni fra le ruote sono arrivati dallo stupefacente Napoli di Luciano Spalletti. Gli azzurri dettano un ritmo insostenibile per le avversarie obbligando Inzaghi a rinunciare per il secondo anno al campionato ma guardare la Champions League con interesse visto anche il favore dell’urna di Nyon.
In Europa Inzaghi compie un piccolo capolavoro eliminando Porto e Benfica per andarsi a giocare l’accesso alla finale nel doppio derby con il Milan di Stefano Pioli. Il piacentino si conferma fantastico nelle gare secche regolando i rossoneri già nella gara di andata e togliendosi lo sfizio di vincere anche quella di ritorno. La finale poi è già storia con il Manchester City che vince ma raramente era stata messa così in difficoltà.
La terza stagione è cominciata nel migliore dei modi con l’ennesima rivoluzione sul mercato che ha portato all’addio dell’ossatura della squadra del passato. Hanno salutato tutti i portieri, Skriniar ha accettato la corte del PSG, Brozovic è volato in Arabia Saudita e davanti non ci saranno più Romelu Lukaku e Edin Dzeko. Sono arrivati Sommer e Audero in porta, Pavard in difesa, Frattesi e Klaassen in mezzo al campo, Cuadrado e Carlos Augusto sulle corsie laterali e un trio nuovo in attacco composto da Thuram, Arnautovic e Sanchez.
Tanti cambi ma vecchie certezze. Simone Inzaghi non ha fatto un fiato, ha capito la necessità della società di abbassare il tetto ingaggi e risparmiare qualcosa anche per onorare il nuovo Financial Fair Play. Ha lavorato sul campo silenziosamente con totale fiducia in Marotta per allestire un organico completo.
L’Inter ha cominciato con tre vittorie in campionato dove si registrano otto reti realizzate e nessuna subita. E’ in testa alla Serie A insieme al Milan di Pioli, uniche due squadre a punteggio pieno e alla ripresa della sosta ci sarà proprio il derby della Madonnina. Non sarà una sfida decisiva per lo scudetto visto che siamo solo alla quarta giornata ma cominciare bene può essere un incentivo. In palio in questa stagione non ci sta solo la mera supremazia cittadina del post partita ma anche la possibilità di raggiungere la seconda stella da mettere sul petto dei venti scudetti.