Lo sciopero degli attori di Hollywood, iniziato il 13 luglio del 2023 e promosso da SAG-AFTRA, la Screen Actors Guild – American Federation of Television and Radio Artists, ha autorizzato gli iscritti al sindacato a scioperare contro i grandi colossi del mondo videoludico: Activision, Epic Games ed Electronic Arts.

Lo sciopero degli attori nel mondo videoludico

Il sindacato capitanato dall’attrice Fran Drescher, è in procinto di dare il via ad un secondo sciopero contro le principali aziende videoludiche mondiali. La prima agitazione avvenuta nel 2016, è durata ben 11 mesi e i colloqui tra SAG-AFTRA e aziende come Activision ed Electronic Arts hanno raggiunto attualmente una situazione di stallo, come dichiarato venerdì dallo stesso sindacato e principalmente focalizzati sugli aumenti salariali e del rapporto tra attori ed uso dell’intelligenza artificiale.

Un portavoce e rappresentante delle aziende produttrici di videogiochi ha dichiarato che entrambe le parti stanno cercando un accordo equo. Le votazioni per il secondo sciopero si terranno tra il 5 e il 25 settembre. Nell’annuncio di venerdì, il sindacato ha dichiarato di aver chiesto alle aziende produttrici di videogiochi un aumento dell’11% delle tariffe pagate agli interpreti di videogiochi.

L’AI rappresenta al momento una minaccia peri l futuro degli attori

Il sindacato chiede supervisione, maggiore protezione agli artisti dall’IA e il miglioramento delle condizioni di lavoro. Per il SAG-AFTRA, l’IA rappresenta al momento una minaccia per il futuro del loro lavoro e della loro carriera. “Ancora una volta l’intelligenza artificiale mette i nostri membri a rischio di ridurre le loro opportunità di lavoro”, ha dichiarato la presidente del sindacato, l’attrice americana Fran Drescher.

“E ancora una volta, la SAG-AFTRA si oppone alla tirannia per conto dei suoi membri”.

Il sindacato, che rappresenta 160.000 persone nell’industria dell’intrattenimento, ha un contratto separato con le principali aziende di videogiochi che doveva scadere a novembre. Tuttavia, è stato prorogato di un anno per consentire il proseguimento delle trattative. In una dichiarazione alla BBC, Audrey Cooling, portavoce delle 10 aziende di videogiochi coinvolte nelle trattative, ha affermato che tutte le parti sono alla ricerca di un “contratto equo” che rifletta il lavoro svolto dagli artisti.