La sfida azzurra di salto con l’asta femminile “più bella della storia”. L’ha definita così la Federatletica e certo non si discosta tanto dalla realtà. Anzi… Unico anche il contesto: in piazza, a Chiari (Brescia), in una gara che incorona ancora una volta Roberta Bruni padrona della disciplina in Italia. Vittoria per la 29enne carabiniera, romana di nascita, reatina per amore della sua disciplina, con il record italiano di 4,73. Un salto perfetto arrivato al terzo e ultimo tentativo disponibile, per migliorare di un centimetro il precedente primato stabilito poco più di un anno fa, il 30 agosto 2022, a Rovereto, e ottenere così anche la qualificazione alle prossime Olimpiadi di Parigi. Al secondo posto Elisa Molinarolo delle Fiamme Oro, con un 4,68 anche questo alla terza prova, per diventare la seconda donna di sempre nella specialità nel nostro Paese. Terza la britannica bronzo olimpico, Holly Bradshow, con 4,53.

Mille emozioni al salto con l’asta in piazza a Chiari: vittoria Bruni col record italiano (4,73), seconda Molinarolo (4,68)

Per Roberta Bruni è stata la risposta migliore dopo un Mondiale di Budapest incolore, dove è uscita in qualificazione con una misura che non dice nulla sulle sue reali potenzialità: 4,35. Un risultato che, a quanto pare, ha portato critiche feroci; polemiche che la ragazza seguita da Roberto Balloni non ha gradito. Vero è tuttavia che trovi spesso difficoltà nelle competizioni internazionali, mentre in Italia non ha rivali, neanche questa incredibile versione 2023 di Elisa Molinarolo. Con quest’ultima ha ingaggiato un testa a testa incerto e chiuso poi con i suoi tre tentativi a 4,80. Nel febbraio scorso, Bruni ha battuto anche il primato italiano indoor con 4,62.

Sapevo di valere queste misure – le parole di Roberta Bruni, buone anche per togliersi qualche sassolino dalla scarpa – avevo lavorato tanto quest’anno per ottenerle. Non vorrei essere polemica perché non è nel mio stile, ma spero che il record possa zittire chi mi ha criticato in modo indegno dopo i Mondiali. Sicuramente adesso farò la finale di Diamond League, tra una decina di giorni a Eugene. Il merito di questo risultato è in parte di Elisa Molinarolo: avere una rivale in casa, alle calcagna, mi porta a saltare sempre più su. Per questo ringrazio lei e il suo allenatore. E spero veramente che il prossimo anno possa anche lei andare alle Olimpiadi con il “minimo” (4,73, ndr). 

A Bellinzona, Tamberi quarto con 2,24, Dosso a un centesimo dal record italiano, Bellò qualificata per Parigi

Praticamente in contemporanea, al Galà dei Castelli di Bellinzona, tappa Silver del Continental Tour nella Svizzera italiana, l’ultima gara dell’anno del campione mondiale e di tutto nel salto in alto, Gianmarco Tamberi, ha portato al saltatore marchigiano un quarto posto a quota 2,24. Ha vinto l’amico ucraino Andriy Protsenko, con 2,24 alla prima.

Splendida Zaynab Dosso che, nella “finale B” dei 100 (nella gara principale si è imposta la giamaicana Thompson-Herah in 10.92), ha vinto in 11.15 con vento nullo, a un centesimo dal record italiano di Manuela Levorato già eguagliato a Budapest. Negli 800, 1:59.15 per Elena Bellò che ha così acciuffato la qualificazione per Parigi 2024.

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