Le agevolazioni per la ristrutturazione delle case sono diverse, e nella guida fiscale dell’Agenzia delle Entrate sono presenti diversi aspetti normativi, con l’indicazione delle condizioni che permettono l’accesso ai diversi benefici. Un passaggio importante che permette di capire quando e come viene applicato lo sconto e le cessioni, e le alternative possibili che aiutano ad affrontare la questione delle diverse agevolazioni.

Ristrutturazione casa: i chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate

Per le spese sostenute per la ristrutturazione della propria abitazione è possibile ottenere un’agevolazione. Si tratta di una opzione rivolta ai contribuenti soggetti all’IRPEF, residenti o meno nel territorio dello Stato.

Nello specifico, le agevolazioni riguardano:

  • i proprietari degli immobili oggetto dell’intervento;
  • i titolari di diritti reali/personali di godimento sugli immobili;
  • gli inquilini;
  • il familiare convivente con il possessore o il detentore dell’immobile oggetto dell’intervento (coniuge, componente dell’unione civile, parenti entro il terzo grado e affini entro il secondo grado);
  • il convivente more uxorio (per le spese sostenute a partire dal 1° gennaio 2016).

 Cosa rientra nel bonus ristrutturazione 2023 Agenzia Entrate?

È possibile portare in detrazione dall’IRPEF il 50% delle spese sostenute fino al 31 dicembre 2024, con un limite massimo di 96.000 euro per ciascuna unità immobiliare.

Secondo quanto riportato dall’Agenzia delle Entrate, per gli interventi di ristrutturazione realizzati su immobili residenziali adibiti promiscuamente all’esercizio di un’attività commerciale, dell’arte o della professione, la detrazione spetta nella misura ridotta della metà. La detrazione viene suddivisa in dieci quote annuali di pari importo.

Per le spese sostenute per la realizzazione di interventi antisismici, la normativa prevede l’applicazione di detrazioni più alte, più note come il Sisma bonus che permette di ottenere un’agevolazione fino all’85% della spesa ed essere utilizzate fino al 31 dicembre 2024. Inoltre, per determinati interventi antisismici è possibile ottenere la detrazione del 110%, più noto come il “Super sisma bonus”.

Quali sono i lavori che rientrano nel bonus ristrutturazione?

L’agevolazione spetta per i lavori sulle singole unità immobiliari presenti nell’elenco alle lettere b), c) e d) dell’articolo 3 del Dpr 380/2001 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia):

  • manutenzione straordinaria
  • restauro e risanamento conservativo
  • ristrutturazione edilizia.

Gli interventi devono essere effettuati su immobili residenziali di qualsiasi categoria catastale, anche rurali, e sulle loro pertinenze.

Invece, relativamente ai lavori sulle parti comuni degli edifici residenziali, per i quali ogni condomino può richiedere la detrazione, l’agevolazione spetta, oltre che nei casi precedenti, anche per gli interventi di manutenzione ordinaria.

Quali sono le alternative alla detrazione: sconto in fattura o cessione del credito

Secondo quanto si legge nella guida sulla ristrutturazione degli immobili dell’Agenzia delle Entrate, i beneficiari della detrazione possono richiedere, in alternativa all’utilizzo diretto della detrazione:

  • per un contributo sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto, fino a un importo massimo pari al corrispettivo stesso, anticipato dal fornitore che ha effettuato gli interventi (cosiddetto “sconto in fattura”) e da quest’ultimo recuperato sotto forma di credito d’imposta
  • per la cessione di un credito d’imposta ad altri soggetti corrispondente alla detrazione spettante.

Sono possibili tre ulteriori cessioni del credito, esclusivamente però se effettuate a favore di:

  • banche e intermediari finanziari iscritti all’albo
  • società appartenenti a un gruppo bancario iscritto all’albo
  • imprese di assicurazione autorizzate a operare in Italia.

Tuttavia, a partire dal 17 febbraio 2023, data di entrata in vigore del decreto legge 11/2023, per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio non è più possibile richiedere lo “sconto in fattura” o per la cessione del credito d’imposta.

Tale limitazione non si applica alle spese agevolabili con il “superbonusse, prima dell’operatività delle disposizioni normative restrittive:

  • risulta presentata la comunicazione di inizio lavori asseverata (CILA), in caso di interventi diversi da quelli effettuati dai condomìni
  • risultano adottata la delibera di approvazione dei lavori e presentata la CILA, in caso di interventi effettuati dai condomìni
  • risulta presentata l’istanza per l’acquisizione del titolo abilitativo, in caso di interventi di demolizione e ricostruzione degli edifici.

Per maggiori dettagli sul Superbonus 2024, ti consiglio di leggere questo articolo.