Uno studente di 12 anni è morto d’infarto a Lake Elsinore, in California, dopo che il suo insegnante lo ha costretto per punizione a correre sotto il sole.
Studente costretto a correre sotto il sole e morto d’infarto, l’insegnante gli ha negato dell’acqua poco prima che il 12enne morisse
Una storia assurda quanto atroce arriva dagli Stati Uniti. Una storia di abusi, ma di natura ben diversa, ma non per questo meno atroce, rispetto a quelle cui la cronaca ci ha, purtroppo, abituati, come quelle recenti della 14enne abusata a Rimini, o della 15enne di Roma.
In questo caso, la vicenda riguarda uno studente di appena 12 anni morto a seguito di un infarto. Il suo nome era Yahshua Robinson ma tutti, amici e parenti, lo chiamavano YaYa.
A provocare il malore fatale è stata l’insensata decisione di un suo insegnante nella scuola che frequentava, la Canyon Lake Middle School di Lake Elsinore, in California. Il professore di educazione fisica, infatti, avrebbe costretto il ragazzino a correre sotto il sole rovente di una giornata particolarmente calda e umida. Il motivo? Una punizione a causa dell’abbigliamento indossato dallo studente e giudicato inappropriato per la sua lezione dall’insegnante.
Stando alle testimonianze raccolte dalle forze di polizia, il ragazzo avrebbe chiesto più volte di interrompere la punizione, perché stremato, senza successo. Avrebbe anche chiesto dell’acqua ma anche quella gli è stata negata e, così, al termine di questo calvario, il giovane si è accasciato al suolo, colpito da arresto cardiaco. Inutili i soccorsi giunti poco dopo.
Non sarebbero stati ancora presi provvedimenti nei confronti dell’insegnante.
La famiglia del ragazzo ha rilasciato una dichiarazione attraverso il proprio avvocato, Christina Laster.
“Sappiamo che Yahshua era amato da molti. E apprezziamo tutti coloro che ci stanno aiutando a piangere la sua perdita. Stiamo lottando per capire perché è successo“.
California 12-year-old dies after being forced to run in heat during gym class https://t.co/cBtneNkRHI pic.twitter.com/7mqD3VH0e9
— New York Post (@nypost) September 1, 2023
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