Steve Harwell, la sua vita e la sua carriera fino alla causa della sua morte: tutto quello che c’è da sapere sull’ex leader della band USA Smash Mouth, scomparso a soli 56 anni.
Morto Steve Harwell
Steve Harwell è morto.
L’ex cantante e frontman degli Smash Mouth, gruppo statunitense di grande successo a cavallo tra la fine degli anni Novanta e i primi anni Duemila, se n’è andato oggi, 4 settembre, a soli 56 anni.
Una vita breve, funestata da problemi di salute e personali che, alla fine, hanno avuto la meglio sul suo fisico. Harwell era, infatti, all’ultimo stadio di un’insufficienza epatica derivata dal consumo di alcol, dipendenza con la quale il musicista ha dovuto fare i conti per moltissimo tempo.
Il peggioramento dei problemi al fegato ha aggravato le sue già precarie condizioni di salute, segnate da una cardiomiopatia e dall’encefalopatia acuta di Wernicke.
Proprio oggi, il manager del cantante aveva detto che a Harwell non restava più di una settimana di vita.
Steve Harwell, gli Smash Mouth e il successo di All Star, poi il declino e l’addio alla band
Non esistono Smash Mouth senza Steve Harwell.
Può sembrare un’esagerazione, ma se si pensa al periodo di massimo successo del gruppo, quando il loro nome era sulla bocca di tutti, la prima immagine che viene in mente è la faccia del loro leader con i suoi tipici ‘occhialoni’ da sole.
La carica dirompente ed entusiasta di Harwell incarnava alla perfezione lo spirito scatenato e spensierato della band, che si afferma con il primo album, Fush Yu Mang, arrivato nel 1997, grazie a brani che davano sfogo a questo spirito scanzonato come Walkin’ on the sun e Why can’t we be friends?
Negli anni successivi, l’apprezzamento verso gli Smash Mouth si consolida, con canzoni diventate immediatamente delle hit a livello mondiale come I’m a believer, del 2001, e, soprattutto All Star del 1999. Quest’ultima fa guadagnare a Harwell e soci una nomination ai Grammy per la Migliore Performance Pop. La canzone entra nella colonna sonora di Mistery Men, pellicola con Ben Stiller parodia ante litteram del genere supereroistico, ma diventa popolarissima dopo l’inserimento nella soundtrack del cartone animato di culto Shrek (giunto, nel frattempo, all’imminente quinto capitolo).
Proprio l’anno che doveva rappresentare la svolta in positivo per Harwell, si trasforma nell’inizio della sua tragedia personale. In quel 2001 muore, infatti, suo figlio di 6 anni, affetto da leucemia.
Harwell precipita nella disperazione e si rifugia nell’alcol e nella droga, che peggiorano i problemi cardiaci ed epatici del cantante.
Il declino si compie ddefinitivamente nel 2021, quando annuncia l’addio alla band e il ritiro, dopo esser salito un’ultima volta sul palco in condizioni pessime, finendo con il rivolgere insulti al suo stesso pubblico. Quel pubblico che oggi lo piange, in nome dell’allegria che il cantante ha saputo regalare nei momenti migliori della sua, purtroppo breve, vita.