Docenti di scuola e personale amministrativo, tecnico e ausiliario (Ata) sono in attesa dei nuovi aumenti degli stipendi, in arrivo dopo la firma del contratto dell’Istruzione e della Ricerca per il triennio di competenza 2019-2021. In attesa dell’inizio delle trattative all’Aran per il nuovo rinnovo del contratto (relativo al triennio 2022-2024), gli insegnanti e gli impiegati di scuola dovranno accontentarsi di alcuni aumenti rispetto a quelli delineati a dicembre scorso, mese per il quale erano stati versati anche gli arretrati spettanti per il mancato rinnovo del contratto.

Intanto, proprio per il ritardo nell’arrivo del nuovo contratto, nel cedolino di busta paga di agosto 2023 i dipendenti della scuola, nonché quelli degli altri comparti della Pubblica amministrazione, hanno ricevuto il bonus una tantum pari all’1,5% della normale retribuzione, inclusi gli arretrati decorrenti da gennaio 2023. La misura dovrà trovare continuità anche nel prossimo anno, dal momento che difficilmente si arriverà a rinnovare il contratto a così breve distanza temporale dal precedente.

Nuovi aumenti stipendi scuola, in quale cedolino NoiPa per docenti e Ata?

Arrivano nuovi aumenti degli stipendi del personale della scuola, in particolare per i docenti e i dipendenti amministrativi, tecnici e ausiliari (Ata), in una delle prossime buste paga. Nel dettaglio, gli aumenti derivano dalla firma conclusiva del rinnovo del contratto del comparto dell’Istruzione e della Ricerca del quale la stragrande maggioranza degli addetti è proprio quella degli insegnanti.

Per effetto della firma definitiva del contratto scuola, agli insegnanti andranno in totale aumenti medi a regime pari a 124 euro lordi, mentre per i dipendenti Ata gli incrementi degli stipendi si fermeranno a 96 euro al mese. È andata meglio ai direttori dei servizi generali e amministrativi (Dsga) che percepiranno 190 euro in più nel cedolino NoiPa.

Non si hanno notizie certe di quale sia il cedolino NoiPa nel quale verranno accreditati i nuovi aumenti delle buste paga con i relativi arretrati spettanti. Ma si tratterà di una delle buste paga di autunno, con tutta probabilità quella di ottobre 2023.

A 83mila insegnanti precari la Carta del docente, novità sulla ricostruzione di carriera

Nel corso dell’estate sono arrivate anche altre novità relative agli stipendi e alla formazione dei docenti. Il decreto “Salva infrazioni” emanato dal governo, infatti, prevede il riconoscimento integrale del servizio pre-ruolo dei docenti, ad oggi non totalmente preso in carico dall’amministrazione scolastica. Inoltre, con lo stesso provvedimento, il governo ha provveduto ad allargare la platea dei beneficiari della Carta del docente.

A partire da settembre (quindi dal rinnovo 2023-2024), avranno accesso ai 500 euro per la formazione e per le spese relative alla cultura anche gli insegnanti precari purché abbiano un contratto di supplenza annuale su un posto disponibile e vacante. Il riconoscimento di questa supplenti consiste nella scadenza del contratto, fissata al 31 agosto. L’allargamento della platea dei precari includerà altri 83mila docenti.

Nuovi aumenti stipendi scuola, il bonus una tantum e gli arretrati

Nel cedolino NoiPa di agosto 2023 i dipendenti del pubblico impiego hanno trovato la voce relativa a un aumento di stipendio, consistente in un bonus un tantum per il ritardato rinnovo del contratto 2022-2024.

Il bonus, quindi, si configura come un incremento in busta paga che riguarda gli stipendi di 1,2 milioni di dipendenti del pubblico impiego, per una percentuale di incremento pari all’1,5% sulla retribuzione normalmente percepita e nel tetto di 35.000 euro all’anno (da questo limite, il perché la misura interessi solo 1,2 milioni su oltre 3 milioni di dipendenti della Pa).

Con il cedolino di agosto, l’amministrazione pubblica ha versato gli arretrati a decorrere da gennaio 2023. A seconda della posizione ricoperta, i lavoratori del pubblico impiego hanno ricevuto aumenti tra i 185 euro e i 534 euro, considerati al lordo. Mensilmente, gli incrementi corrispondono a valori tra i 23,2 euro e i 66,8 euro, a seconda del livello retributivo percepito.