Accordo Italia-Arabia Saudita: durante il corso della giornata di oggi, lunedì 4 settembre 2023, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) ha pubblicato un comunicato stampa attraverso il quale ha annunciato di aver siglato un Memorandum of Understanding (MoU) con il Ministero degli Investimenti del Regno dell’Arabia Saudita.

Con questo accordo siglato tra il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e il ministro degli Investimenti del Regno dell’Arabia Saudita, Khalid Al-Falih, è stato avviato il primo Forum tra l’Italia e l’Arabia Saudita per quanto riguarda la promozione degli investimenti diretti, al quale hanno preso parte circa 1.200 aziende.

Senza indugiare ulteriormente, quindi, andiamo subito a vedere insieme qual è il contenuto del comunicato stampa che è stato pubblicato da parte del MIMIT, nonché quali sono state le dichiarazioni che sono state rilasciate dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.

Accordo Italia-Arabia Saudita: il comunicato del MIMIT

Come abbiamo già accennato durante il corso del precedente paragrafo, attraverso la firma di un Memorandum of Undestanding tra il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ed il ministro degli Investimenti del Regno dell’Arabia Saudita, Khalid Al-Falih, è stato avviato il primo Forum Italo-Saudita sugli investimenti.

Nello specifico, l’accordo che è stato raggiunto tra l’Italia e l’Arabia Saudita ha l’obiettivo di favorire il dialogo tra le istituzioni e le imprese che hanno interesse nei seguenti ambiti:

  • la promozione degli investimenti tra i due Paesi;
  • la cooperazione per quanto riguarda gli investimenti diretti;
  • la collaborazione tra le imprese italiane e le imprese saudite.

Al Forum Italo-Saudita hanno preso parte anche il viceministro delle Imprese e del Made in Italy, Valentino Valentini, il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, l’Ambasciatore Saudita in Italia, Principe Faisal Bin Salman, il responsabile rapporti con gli investitori del governo saudita, Badr Albadr, ma anche circa 1.200 imprese, delle quali:

  • 500 hanno assistito in presenza;
  • più di 700 hanno partecipato da remoto;
  • più di 150 sono saudite.

Le circa 1.000 imprese italiane che hanno preso parte al Forum, invece, sono le seguenti:

  • Eni;
  • Snam;
  • Cdp;
  • Enel;
  • Leonardo;
  • WeBuild;
  • Maire;
  • Pirelli;
  • Intesa Sanpaolo;
  • UniCredit;
  • Ita;
  • Ansaldo Energia;
  • Saipem;
  • Invimit.

L’obiettivo principale dell’accordo che è stato raggiunto tra lo Stato Italiano ed il Regno dell’Arabia Saudita è quello di andare a valorizzare le sinergie esistenti, attraverso la scoperta di nuove possibilità di sviluppo, nonché mediante la promozione della collaborazione e del dialogo tra le istituzioni e gli investitori dei due Paesi.

Il ministro Urso: “Arabia Saudita disponibile al confronto”

Ecco quali sono state le dichiarazioni che sono state rilasciate da parte del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e che sono state riportate da Il Sole 24 Ore Radiocor Plus:

“Sono 1.300 le imprese che partecipano al Forum Italia-Arabia Saudita, un numero che testimonia l’interesse delle imprese italiane e di quelle saudite, di cui 150 venute da Riad. Ci sono già 20 accordi firmati, è una svolta storica.

L’Arabia Saudita è stata per lungo tempo partner commerciale e fornitore di energia a Italia ed Europa, ma con questo forum si passa da partnership commerciale a quella tecnologica e industriale, con l’ipotesi di importanti investimenti di imprese saudite nel nostro Paese. In questo modo faremo un salto significativo. Noi per loro saremo nella piattaforma industriale e commerciale in Europa, così come loro diventeranno sempre più una piattaforma produttiva e commerciale per imprese italiane nel grande Medio Oriente.

Da parte dell’Arabia Saudita c’è una disponibilità a un confronto già immediato per quanto riguarda la loro partecipazione, con il loro fondo sovrano Pif anche attraverso la partnership di investimenti con il Fondo strategico per il Made in Italy, che è in corso di istituzione perché dobbiamo aspettare il voto del Parlamento”.