Dopo l’arresto di Gabriel Guevara, l’agenzia dell’attore rompe il silenzio e fa chiarezza. Il celebre protagonista di “È colpa mia?”  è finito in manette pochi giorni fa, mentre si trovava a Venezia. Ecco cosa è accaduto e quale sarebbe la verità.

Gabriel Guevara arrestato a Venezia, di cosa è accusato l’attore spagnolo?

Da ore, continua a tenere banco sul web la notizia dell’arresto del famoso attore spagnolo Gabriel Guevara. Diventato celebre anche in Italia con la versione spagnola di “Skam” ma soprattutto con il film “È Colpa Mia?”, il giovane attore è finito in manette nella giornata di sabato 2 settembre.

Arrestato dalla polizia italiana a Venezia, Gabriel Guevara era atteso in laguna per ritirare un premio. Il giovane attore 22enne, infatti, avrebbe dovuto ricevere il “Filming Italy Best Movie International Award Young Generation”, nella serata di domenica 3 settembre. Tuttavia, le cose non sono andate come previsto. L’attore protagonista di “È Colpa Mia?”, infatti, è stato arrestato a Venezia a causa di un mandato internazionale emesso dalle autorità francesi. Su di lui penderebbe l’accusa di violenza sessuale. Stando alle indiscrezioni, inoltre, si attenderebbe la convalida dell’arresto da parte della Corte D’Appello prima di procedere con l’estradizione.

Nelle ultime ore, la notizia ha fatto il giro del mondo allarmando i fan dell’attore che si dicono convinti dell’innocenza del loro beniamino. Nel frattempo, la Biennale di Venezia ha voluto precisare che l’attore non era tra gli ospiti attesi al Festival per l’80esima edizione della Mostra d’Arte Cinematografica. A tal proposito, la Biennale ha rilasciato una dichiarazione ufficiale sui social in cui si legge:

In merito a notizie di stampa apparse in queste ore su alcuni siti, relative all’arresto a Venezia dell’attore spagnolo Gabriel Guevara, La Biennale Di Venezia precisa che la presenza dello stesso a Venezia non era legata ad alcuna attività o produzione dell’80. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica”.

Al contempo, in difesa dell’attore è intervenuta la madre Marlene Morreau. Tramite un video andato in onda sulla tv spagnola Telecinco, l’attrice e conduttrice francese ha smentito le accuse dichiarando che Gabriel non è più tornato in Francia dall’età di 12 anni. Ecco le sue dichiarazioni:

 “È una bugia. Gabriel non mette piede in Francia dal 2015, da quando era un ragazzino. Non ha mai commesso nessuna violenza sessuale”.

Il comunicato dell’agenzia di Gabriel Guevara sull’arresto a Venezia

Mentre la notizia dell’arresto di Gabriel Guevara continua a fare il giro del mondo tra lo stupore generale generando dubbi sulla sua innocenza, a fare chiarezza sulla situazione è stata l’agenzia di Gabriel Guevara. Dopo ore di silenzio, infatti, l’agenzia dell’attore di “È Colpa Mia?”, ha rilasciato una dichiarazione ufficiale in merito a quanto accaduto nelle scorse ore.

In seguito alle dichiarazioni della madre di Gabriel Guevara e alla presa di posizione della Biennale, anche l’agenzia “Bross On Talent” ha deciso di rompere il silenzio sull’argomento più discusso delle ultime ore. Sui suoi canali social ufficiali, la “Bross On Talent” è intervenuta in difesa del proprio cliente sostenendo che si sia trattato solo di un malinteso.

Stando alle dichiarazioni rilasciate dall’agenzia nella nota diramata su Instagram poche ore fa, l’attore Gabriel Guevara è vittima di un equivoco. Il malinteso nascerebbe da un processo affrontato dall’attore molti anni fa, quando era ancora minorenne, che si sarebbe già concluso con la piena assoluzione dell’interessato. A tal proposito, nel comunicato diramato dall’agenzia “Bross On Talent”, si legge:

“Oggi Gabriel Guevara, di 22 anni, è stato arrestato dalla polizia italiana a Venezia. Si tratta di un processo vecchio in Francia, quando Gabriel era minorenne e che in Spagna si è già risolto a suo favore con tutte le assoluzioni. Speriamo che a breve torni in libertà, una volta verificato l’errore in una trattenuta che consideriamo irregolare”.

Stando alle parole dell’agenzia, dunque, l’attore sarebbe stato arrestato in Italia erroneamente per un processo già risolto.