È un uomo, ha 43 anni ed è accusato di aver ucciso a coltellate durante quello che doveva essere un normale lunedì mattina Franca Marasco, tabaccaia di Foggia: ecco chi è Redouane Moslli. Cosa sappiamo sul suo conto, sui suoi precedenti, sull’omicidio, sull’arma del delitto, sulla confessione e molto altro ancora.

Chi è Redouane Moslli, l’uomo accusato di aver ucciso la tabaccaia a Foggia

Chi è Redouane Moslli? In molti se lo domandano dopo che ieri è iniziata a circolare la notizia della sua confessione riguardo al tragico omicidio della tabaccaia di 72 anni a Foggia avvenuto il 28 agosto 2023. Egli ha 43 anni ed è di origine marocchina. Ora è accusato di aver ucciso a coltellate la donna, titolare della rivendita nella città pugliese, mentre lei svolgeva la sua normale attività nel negozio.

Il 43enne è stato fermato sabato scorso e poi, nella giornata di domenica 3 settembre 2023, dopo un lungo e serrato interrogatorio ha ammesso le sue responsabilità. Ha rivelato di essere lui il killer della donna. Però, ha aggiunto, il suo obiettivo era quello di spaventarla, non di ucciderla.

Gli inquirenti avevano sin da subito vagliato la strada della rapina finita male. Strada che, alla luce delle dichiarazioni dell’uomo, si è rivelata corretta. Nonostante ciò, prima di trovarlo, i carabinieri hanno trovato alcune difficoltà durante le indagini dovuta a due fattori. In primo luogo egli aveva lasciato Foggia e dunque non si trovava più in città. In secondo luogo in quell’area non vi erano telecamere di sorveglianza.

Dopo aver visionato le immagini riprese da 25 telecamere di sorveglianza private – per un totale di 50 ore di video – gli inquirenti avevano finalmente trovato importanti indizi. Avevano poi ricostruito i movimenti dell’uomo, raggiungendolo e fermandolo infine nella giornata di sabato 2 settembre 2023.

Redouane Moslli ora è l’uomo accusato di essere l’assassino di Franca Marasco. Egli era già stato arrestato nel 2018 per una rapina commessa a Milano. Prima del delitto a Foggia aveva dunque dei precedenti. Ma non è finita qui.

Su di lui pendeva anche un decreto di espulsione. Prima era residente in Lombardia, poi in Sardegna, poi a Napoli e poi, a luglio scorso, era giunto nel Foggiano. Il 43enne di origine marocchine in particolare viveva a Torremaggiore. Qui lavorava come bracciante agricolo. Dormiva in un dormitorio comune.

Il lavoro degli investigatori

Secondo gli inquirenti il movente di questo omicidio avvenuto nella tabaccheria di in via Marchese de Rosa a Foggia è stata la rapina. L’uomo pare fosse entrato nel negozio della signora Marasco con l’intento di compiere tale delitto che sarebbe però poi finito nel più tragico dei modi.

Dopo l’accaduto, egli si è fermato per cambiarsi gli abiti che indossava e li ha buttati in un sacchetto di plastica. Ha portato via il cellulare all’anziana che poi ha rivenduto a terzi, i quali hanno, proprio in questi giorni, collaborato con i membri delle Forze dell’ordine per ricostruire l’intera dinamica.

Il 43enne non era un soggetto noto in città. Per arrivare a lui gli investigatori si sono avvalsi di fonti, testimonianze, telecamere di sorveglianza private, ma anche di intercettazioni e servizi di osservazione e pedinamento. Così sono riusciti a dare un nome a questo uomo dal volto inizialmente sconosciuto.

Il legale dell’accusato: “Non aveva intenzione di uccidere”

Nella giornata di ieri, domenica 3 settembre 2023, l’uomo ha confessato l’omicidio della tabaccaia di 72 anni di Foggia, uccisa a coltellate, durante il tentativo di rapina. Secondo quanto riferito dall’avvocato dell’uomo, il legale Nicola Totaro, Redouane Moslli conosceva quella rivendita perché si era già recato lì in diverse occasioni.

L’uomo, in gravi difficoltà economiche, era entrato nella tabaccheria armato di coltello. Secondo quanto riferito dall’avvocato, egli avrebbe prima puntato l’arma sul collo della vittima e poi avrebbe tentato di portar via 75 € dalla cassa.

A quel punto la tabaccaia avrebbe cercato di bloccarlo e sventare la rapina, ma senza successo. Ed ecco che qui, a questo punto, sarebbe avvenuta la seconda ferita, al torace. Le ferite si sono rivelate fatali per la donna. Il 43enne poi è scappato cercando rifugio a Napoli.

Il legale di Moslli Redouane ha riferito che il suo assistito ha capito di aver sbagliato e che si tratta di una rapina finita male. L’uomo non avrebbe avuto alcuna volontà di uccidere la donna, ma solo in intimidirla per farsi dare i soldi all’interno della cassa.