Giuliano Amato torna sul caso Ustica e getta acqua sul fuoco alimentato dalle sue parole nei giorni scorsi sulle colonne de La Repubblica.

Tutto era cominciato lo scorso sabato 2 settembre, quando l’ex presidente del Consiglio aveva sostenuto che il Dc9 dell’Itavia, precipitato vicino a Ustica il 27 giugno 1980, fosse stato abbattuto da un missile francese. Nel disastro aereo persero la vita 81 persone.

A proposito di questa sua congettura, Amato interviene nel precisare il suo pensiero.

Io ho solo rimesso sul tavolo un’ipotesi, già fortemente ritenuta credibile, non perché avessi nuovi elementi, ma per sollecitare chi li ha a parlare, a dire la verità. Non altro. Non ho raccontato nulla di nuovo. Volevo riportare il tema all’attenzione, sollecitare chi potrebbe convalidare quell’ipotesi a parlare. Gli anni passano, le famiglie sono convinte che la verità non sia venuta fuori e i testimoni possono andarsene presto.

Il due volte presidente del Consiglio tra il ’92-’93 e il 2000-2001 aveva posto l’accento sul fatto che, “dopo quarant’anni” le vittime innocenti di Ustica “non hanno avuto giustizia“.

Perché continuare a nascondere la verità? È arrivato il momento di gettare luce su un terribile segreto di Stato, o meglio, un segreto di Stati. 

Caso Ustica, Amato: “Nessuna intenzione di creare difficoltà al governo”

Questa volta, l’ex ministro dell’Interno del governo Prodi ha affidato la sua replica ai microfoni del quotidiano “La Verità”. Amato spiega che “su chi informò Gheddafi è ben possibile che ci sia stata confusione di date, fra l’86 (quando fu Craxi) e l’80, quando furono i servizi”.

Onestamente non riesco a dire se la confusione l’ho fatta io o se l’ha fatta chi mi parlò di Craxi come informatore di Gheddafi.

E a chi lo accusa di aver cercato di minare i rapporti tra il governo Meloni e la Francia, Amato rispedisce al mittente le accuse.

No, davvero, nessuna intenzione di creare difficoltà al governo. Perché mai?

Proprio Parigi, nel replicare alle parole dell’ex presidente della Corte costituzionale, aveva diramato uno scarno comunicato nelle scorse ore. Un messaggio proveniente dal Quai d’Orsay, sede del ministero degli Esteri francese.

Su questa tragedia, la Francia ha fornito ogni elemento in suo possesso ogni volta che le è stato chiesto.

Ad Amato aveva risposto anche la stessa Giorgia Meloni, che aveva sottolineato come dietro alla strage di Ustica non vi fosse “nessun segreto”.