Woody Allen: 87 anni e la verve di un ragazzino che, come testimonia il video girato da Thomas Cardinali, non si nega a nessuno dei suoi fan, firmando e firmando ancora autografi su autografi. Il regista newyorchese arriva a Venezia 80 per offrire, fuori concorso, il suo “Coup de chance” (“Colpo di fortuna“), cinquantesima perla di una carriera straordinaria. Ma anche il suo primo girato tutto in francese e il sesto con Vittorio Storaro autore della fotografia. Il film uscirà in Francia il 27 settembre e in Italia il 10 dicembre. È dunque paradossale che l’opera sia stata rifiutata a Cannes.
Woody Allen a Venezia con il suo “Coup de chance”, fuori concorso: “Sono sempre stato fortunato. Speriamo che la fortuna prosegua”
A 87 anni, soprattutto, Woody Allen è un “fortunato“, come ha sottolineato in conferenza stampa:
Nella mia vita sono sempre stato molto fortunato. Ho avuto due genitori che mi amavano, tanti amici, una vita bellissima, un matrimonio meraviglioso, figli. Tra poco compirò inoltre 88 anni e non sono mai stato in ospedale. Anche come regista mi è andata bene perché sono sempre stato molto apprezzato e ho avuto rispetto e attenzioni e spero che per me questa fortuna continui.
Sulle similitudini con “Match Point“:
Entrambi i film parlano di come sia capricciosa la fortuna, di quanto abbia più impatto per la nostra vita. Dicono la stessa cosa ma con storie diverse. Perché la Francia? Alcune persone dicono di finanziare i film se giro in un’altra lingua, se potessi avere un’idea buona per Italia o Germania potrei anche portarla lì. L’esperienza in Francia è stata comunque bella e la rifarei.
Sulla morte: “C’è, non possiamo evitarla. Tanto vale non pensarci”
E la morte, concetto praticamente onnipresente nei suoi film?
Contro di essa non possiamo lottare. Ciò che possiamo fare è non pensarci troppo, perché tanto non c’è una via di fuga. Dobbiamo distrarci.
Per quanto riguarda invece il fortunato sodalizio con Vittorio Storaro, l’autore della fotografia romano, celebrato con l’Oscar per capolavori come “Apocalypse Now” di Francis Ford Coppola, “Reds” di Warren Beatty e “L’ultimo imperatore” di Bernardo Bertolucci, presenta così la collaborazione:
Scrivo con le immagini mentre la cinematografia è il compimento. Siamo come un’orchestra e siamo una serie di coautori, ma c’è un solo regista. È fondamentale che ci sia rispetto per i ruoli e io, senza uno scritto e senza un regista, non esisto. Per me è stata una grande soddisfazione quando Woody Allen mi ha detto: “Quello che vuoi visualizzare è esattamente ciò che volevo fare io”.
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