È risultata positiva all’alcol test, la 23enne che si trovava al timone della barca a bordo della quale viaggiava anche Chiara Lindl, la ragazza di 20 anni scomparsa nelle acque del lago d’Iseo dopo essere caduta, nella serata di venerdì. La sua amica risulta ora formalmente indagata. Proseguono, intanto, le ricerche del corpo della turista.

Ragazza scomparsa nel lago d’Iseo, cosa sappiamo delle indagini

È successo tutto attorno alle 19.30 del 1 settembre scorso. Chiara si trovava a bordo di un motoscafo insieme alla sorella e a sei amici quando la ragazza al timone, Carolina, avrebbe perso improvvisamente i comandi della barca e, accelerando, avrebbe fatto sbalzare la 20enne – che si trovava nei pressi della prua – nell’acqua. La turista tedesca, originaria di Monaco di Baviera, non è più riemersa. Non è escluso che al momento della caduta possa aver battuto la testa.

Da giorni i vigili del fuoco della zona stanno scandagliando il fondale, passando al setaccio un’area di oltre cinque chilometri compresa tra una sponda e l’altra del lago, nei pressi del luogo dell’incidente. Per ora senza successo. A dare l’allarme, chiamando i soccorsi, erano stati i giovani a bordo del mezzo, una volta raggiunto il campeggio in cui erano alloggiati, a Pisogne, chiedendo aiuto ai gestori.

Nelle scorse ore gli inquirenti li avrebbero ascoltati tutti. Nel registro degli indagati è stata però iscritta solo la giovane che aveva assunto il comando della barca, una 23enne. Stando a quanto emerso finora, sarebbe risultata positiva all’alcol test (con un tasso alcolemico di 0,84 grammi per litro, su un massimo consentito di 0,5). E sembra anche che non fosse in possesso della patente nautica necessaria per mettersi alla guida del motoscafo. Per questo, forse, ne avrebbe perso il controllo, facendo la manovra azzardata che avrebbe provocato l’incidente.

I punti da chiarire sulla vicenda

Tra gli interrogativi rimasti aperti sulla vicenda c’è quello dell’orario: tra la caduta in acqua della giovane e la richiesta di aiuto da parte degli amici che erano con lei sarebbe passata almeno mezz’ora. Perché i giovani non avrebbero dato subito l’allarme? Così, forse, avrebbero potuto facilitare le ricerche della 20enne. Secondo alucni testimoni erano troppo ubriachi: una volta arrivati in spiaggia sarebbero riusciti a fatica a raccontare ciò che era successo loro.

Il precedente di qualche estate fa

Nell’estate del 2021, poco distante dal luogo in cui Chiara è scomparsa, due ragazzi di 24 e 37 anni erano morti sul gozzo a bordo del quale si trovavano dopo essere stati travolti da un motoscafo che viaggiava a una velocità quattro volte oltre i limiti previsti. Si chiamavano Greta Nedrotti e Umberto Garzarella. Per la loro morte sono stati condannati in primo grado i due turisti tedeschi Patrick Kassen e Cristian Teismann, ora in attesa del processo d’Appello.

Recentemente, in occasione del secondo anniversario dell’incidente, i genitori delle vittime avevano dichiarato:

La data del 19 giugno non la potremo mai dimenticare. Una bellissima notte d’estate di luna piena, spensierata e piena di gioia, che ha avuto un triste e incredibile epilogo. La vita di due angeli interrotta in modo assurdo. Ci conforta pensare che Greta e Umberto siano partiti per un lungo viaggio e, un giorno, li rincontreremo.

Il legale che li sostiene, l’avvocato Raimondo Del Dosso, si era unito al loro ricordo, mettendo in evidenza la mancanza di norme che regolano casi del genere e la necessità di introdurre, come più volte richiesto, il reato di omicidio nautico nel Codice penale affinché vicende del genere ottengano la giustizia che meritano.

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