Durante la notte la Russia ha preso di mira, coordinando un attacco con droni del tipo Shahed-136, le infrastrutture agricole ucraine e in particolare la provincia di Odessa e il porto di Izmail. Per Kiev questi porti sono fondamentali perché da lì partono le esportazioni del grano prima trasportato attraverso il Mar Nero, a fronte del blocco militare russo imposto sulle acque marittime ucraine. Stando alle informazioni diffuse dal capo dell’amministrazione militare della regione di Odessa, Oleg Kiper, le difese antiaeree ucraine sono riuscite ad abbattere 17 droni, quelli che non sono andati distrutti hanno causato diversi incendi. Non si registrano vittime.

Sotto attacco le infrastrutture agricole di Kiev a poche ore dall’incontro sul grano tra Putin ed Erdogan

La Russia ha scelto di dirigere i propri droni verso le principali infrastrutture agricole (magazzini, attrezzature e macchinari) del Paese proprio a poche ore dall’incontro che vedrà fronteggiarsi a Sochi il presidente russo Vladimir Putin e l’omologo turco Recep Tayyip Erdogan, quest’ultimo intenzionato a riprendere il dialogo sull’accordo di esportazione del grano attraverso il Mar Nero. Come condizione pe il ripristino dell’accordo, Mosca chiederà la fine di alcune sanzioni sul suo settore agricolo. Va tenuto a mente il precedente, quando a metà luglio la Russia aveva interrotto il patto sul grano ucraino vincolando il suo rinnovo all’applicazione del memorandum tra Mosca e l’Onu per togliere tutti gli ostacoli alle esportazioni dei cereali e dei fertilizzanti russi provocati dalle sanzioni.

Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, durante la visita alla Città Proibita di Pechino, ha commentato l’incontro che si terrà oggi e le aspettative riversate su di esso:

Credo che si debba fare di tutto per trovare accordi sulle questioni che riguardano la guerra. Quello sul transito del grano nel Mar Nero deve essere perseguito ed è bene se Erdogan promuove questa operazione che è un piccolo passo verso la pace. Io oggi chiederò a Wang Yi, che è il numero due di questo Paese, di fare pressioni su Putin affinché faccia qualche passo indietro e si possa andare verso la pace. La guerra non si concluderà in qualche settimana ma non dobbiamo mai rinunciare alle iniziative diplomatiche per una pace giusta, che siano di Erdogan oppure quella dell’inviato del Papa che verrà qui in Cina.

Ucraina, continua con qualche criticità la controffensiva

Verso l’una di stanotte, le difese aeree russe hanno distrutto, al largo della Crimea e nella regione di Kursk, due droni ucraini pronti ad attaccare alcune strutture russe. Il ministero della Difesa russa ha parlato di “un attacco contro delle strutture sul suolo russo“. Il ministero della Difesa russo ha reso noto anche che i propri aerei dell’aviazione navale della flotta del Mar Nero hanno distrutto quattro motoscafi ad alta velocità ‘Willard Sea Force‘ di fabbricazione statunitense. A bordo c’erano gruppi di sbarco delle forze armate dell’Ucraina diretto verso Capo Tarkhankut, in Crimea”. La Crimea continua così a essere al centro di numerosi attacchi: solo sabato Mosca ha distrutto tre droni ucraini che avevano come obiettivo il ponte che collega la penisola alla terraferma russa.

Le forze armate ucraine riportano qualche risultato positivo: infatti, l’ISW ha riferito che stanno espandendo la testa di ponte nella regione di Zaporizhzhia e continuano la loro controffensiva anche vicino a Bakhmut. La Russia, però, non si lascia intimidire: durante l’operazione militare speciale in Ucraina il cacciabombardiere russo Su-34 ha usato il missile ipersonico Kinzhal.