Dal Forum di Cernobbio Elly Schlein, Giuseppe Conte e Carlo Calenda rilanciano la sfida sul salario minimo in vista della riapertura dei lavori di Camera e Senato.
Schlein, Conte e Calenda pronti a portare avanti la battaglia sul salario minimo
Si avvicina la ripresa dei lavori parlamentari dopo la pausa estiva. Tra i primi nodi da sciogliere c’è la questione sul salario minimo, rimasta aperta dopo la sospensiva di 60 giorni approvata a Montecitorio e l’incontro del 11 agosto scorso tra la premier Meloni e le opposizioni. Al Forum Ambrosetti di Cernobbio si sono avvicendati gli interventi dei tre leader dell’opposizione.
La segretaria del Partito Democratico ha optato per un video collegamento durante il quale ha ribadito la necessità di un fronte comune sul salario minimo.
“Dove è stato adottato, non ha avuto effetti negativi sulla popolazione ma ha rilanciato i consumi delle fasce più deboli”, ha detto Schlein.
Il presidente del M5s ha invece lanciato un monito sul rischio di disordini sociali.
“I dati di luglio sono molto preoccupanti sull’occupazione. In tutto questo scenario smantellate il reddito di cittadinanza e accendete una polveriera sociale”, ha affermato Conte rivolgendosi alla ministra del Lavoro Calderone.
Il leader di Azione Carlo Calenda prende di petto la battaglia contro il lavoro povero.
“È inutile che noi continuiamo a dire che c’è una scarsità di ingegneri se un ingegnere neolaureato lo pagate 1.200€ al mese”.
È già chiaro dunque che Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi e Sinistra, +Europa e Azione non arretrano di un millimetro sul salario minimo, nonostante lo stop imposto dalla maggioranza. Forti anche di una petizione che è arrivata a 400.000 sottoscrizioni. Dall’altro lato però il mandato della premier al Cnel per formulare una proposta da sottoporre alle opposizioni scadrà l’11 ottobre. Insomma, l’autunno inizia a farsi caldo.