In favore dei lavoratori con qualifica di operaio dei settori dell’industria e dell’artigianato, spetta l’Assegno di congedo matrimoniale, per il quale l’INPS ha fornito tutti i chiarimenti necessari.

Tutti i contratti collettivi di lavoro prevedono il diritto ai lavoratori di assentarsi dal lavoro, per una serie di eventi legati allo stesso dipendente e ai suoi familiari. Nello specifico, nel testo, parleremo di dell’Assegno per il congedo matrimoniale, spiegando come richiederlo e a chi presentare la domanda.

Assegno congedo matrimoniale, arrivano i chiarimenti dall’INPS: a chi spetta e requisiti

Inizialmente, l’assegno di congedo matrimoniale era stato introdotto solo per gli impiegati nel settore industria. Successivamente, è stato riconosciuto anche agli operai dipendenti da aziende industriali, artigiane o cooperative.

Il congedo matrimoniale viene disciplinato dai singoli contratti collettivi nazionali di lavoro che, progressivamente, hanno uniformato la disciplina degli operai a quella degli impiegati. Ci sono solo differenze per gli operai dipendenti dalle aziende industriali, artigiane e cooperative.

In quest’ultimo caso, parte dell’assegno è a carico anche dell’Inps e il congedo a carico solo dell’azienda opera solo se migliorativo rispetto a quello erogato dall’Istituto di Previdenza.

L’assegno spetta a condizione che il congedo venga effettivamente fruito e che il rapporto lavorativo sia in essere da non meno di una settimana. Secondo i contratti collettivi, l’azienda ha i seguenti obblighi:

  • Integrare il compenso a carico dell’Inps, per garantire una retribuzione al dipendente per i 15 giorni di durata del congedo;
  • Anticipare nella busta paga del dipendente il trattamento a carico dell’Inps, salvo conguaglio.

Quando spetta e quanto dura

L’assegno di congedo matrimoniale spetta per i seguenti eventi:

  • Matrimonio civile;
  • Unione civile;
  • Matrimonio concordato.

L’assegno non spetta con il solo matrimonio religioso. La prestazione spetta per 8 giorni consecutivi, in cui la prestazione è a carico dell’Inps che corrisponde a 7 giorni retributivi.

A chi richiederlo e come richiederlo

Ci sono diverse modalità di erogazione della prestazione, a seconda che l’assegno venga erogato dall’Inps oppure anticipato in busta paga dal datore di lavoro.

Spieghiamo l’iter di entrambe le modalità. Se l’assegno viene pagato direttamente dall’Inps, allora il lavoratore dipendente deve presentare richiesta all’Istituto di previdenza. In che modo? L’interessato deve collegarsi sul portale dell’Inps seguire il seguente percorso “inps.it – Prestazioni e servizi – Servizi – Assegno congedo matrimoniale” autenticandosi con Spid, Cie o Cns. Una volta effettuato l’accesso, troverà le seguenti funzionalità:

  • Informazioni, recante la scheda sulla prestazione;
  • Inserimento della domanda, con cui l’interessato può compilare la domanda e trasmetterla telematicamente;
  • Consultazione domande, contenente tutte le domande presentate.

L’assegno può essere anche richiesto utilizzando il servizio di contact center oppure tramite Enti di Patronato o intermediari dell’Inps.

Passiamo al secondo caso, ovvero all’anticipo in busta paga da parte dell’azienda. In questo caso, il lavoratore dipendente deve richiedere l’assegno direttamente al datore di lavoro, ma con un preavviso di almeno 6 giorni, salvo casi eccezionali.

Assegno congedo matrimoniale, ecco come viene pagato

Come abbiamo già spiegato, l’assegno può essere anticipato in busta paga o pagato dall’Inps. Nel primo caso, l’importo dell’assegno viene anticipato in busta paga dal datore di lavoro, il quale andrà a recuperalo con Modello F24, quando verserà i contributi all’Inps.

Nel secondo caso, il diritto al pagamento diretto dall’Inps spetta ai lavoratori in stato di disoccupazione che, durante i 90 giorni precedenti l’unione o il matrimonio, abbiano prestato lavoro per almeno 15 giorni, con qualifica di operaio per i datori di lavoro di cui abbiamo parlato precedentemente.

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