Il ministro della Giustizia Carlo Nordio, presente al Forum The European House – Ambrosetti, ha confermato che “non c’è nessuno slittamento” nella tempistica della riforma della Giustizia. Nordio ha poi precisato che il Consiglio dei Ministri ha già approvato un cronoprogramma in una prima parte, con “delle proposte di riforme del codice di procedura penale e del diritto penale, compresa l’abolizione, che auspichiamo, del reato d’abuso d’ufficio“. La seconda parte di tale cronoprogramma, sempre su materie penali, verrà esaminata a breve dal Cdm, “forse in via urgenza”. Il ministro ha spiegato di aver iniziato a lavorare su altre riforme di carattere costituzionale (come le carriere dei magistrati), che però richiedono tempi più dilatati.
Ministro Nordio: “La nostra priorità è la giustizia civile”
Sul reato dell’abuso d’ufficio, tema affrontato nel primo cronoprogramma, Nordio dichiara, facendosi forte di ciò, che “tutti sindaci, a cominciare da quelli del Pd, sono venuti in processione chiedendone l’abolizione“:
Su 5mila indagini che si fanno, meno di 6 o 7 arrivano a una condanna che, tra l’altro, è estremamente platonica. Abbiamo intasato tribunali di questo reato che alla fine provoca la cosiddetta paura della firma: nessuno firma più nulla perché ha paura di essere inquisito.
La priorità per il ministero resta la giustizia civile, la cui lentezza “costa all’Italia più di due punti di Pil“. Tale lentezza inficia anche gli investimenti stranieri. Nordio ha riportato di suoi “omologhi degli altri Stati, soprattutto europei e con gli ambasciatori” che gli hanno confessato di non voler investire “perché non c’è certezza del diritto“. Guardando alle direttive del Pnrr, l’Italia è “un po’ in ritardo” sullo smaltimento dell’arretrato delle cause civili, su cui comunque, stando alle parole di Nordio, ci si sta impegnando molto:
Non voglio fare polemica con chi ha concordato questa specie di contratto, ma pensare di eliminare il 90% degli arretrati delle cause civili è una sorta di ‘Alice nel paese delle meraviglie’. Ce la metteremo tutta e cercheremo di convincere l’Europa che la nostra è una direzione irreversibile che sta producendo i primi risultati.
La riforma della giustizia civile emerge così come parte integrante e consistente del programma del ministro, il quale tuttavia lamenta come questa non sia tanto chiacchierata, “perché le notizie che fanno scalpore riguardano l’aspetto penale“. Sulle polemiche che lo interessato negli ultimi mesi, Nordio si dice convinto che alcune “sono state create ad arte, altre sono conseguenti alla delicatezza dei problemi che stiamo affrontando“.