Cessione dei crediti d’imposta dei bonus edilizi e del superbonus 110%, ecco qual è l’attuale prezzo di vendita considerando sia la compravendita effettuata dal committente degli interventi di riqualificazione energetica e di ristrutturazione che il caso di sconto in fattura effettuato dall’impresa che esegue i lavori. Il prezzo della cessione risulta, al giorno d’oggi, molto diverso rispetto alle fasi iniziali del superbonus. Ciò avviene sia nel caso in cui il committente dei lavori si rivolga a una banca per concordare una cessione del bonus (per quelle poche banche che stanno attualmente acquisendo ancora crediti), che nell’ipotesi in cui sia l’impresa fornitrice a rivolgersi a un istituto bancario o finanziario per vendere il credito acquisito per mezzo dello sconto in fattura applicato al cliente.
In linea generale sono da dimenticarsi quotazioni pari a 102, 103 o 105 sul superbonus 110%. Per chi nel 2023 sta riuscendo a vendere il bonus 110% perché ha agganciato la proroga fino al 31 dicembre prossimo, il prezzo di vendita si ferma a circa 93-94 euro su 110.
Quotazioni sopra i 100 euro per il 110% possono ritenersi, pertanto, un lontano ricordo del bonus che ha dato i maggiori vantaggi economici e rientri degli investimenti. Ma la stessa cosa succede anche sugli altri bonus edilizi.
Cessione crediti bonus e superbonus, qual è l’attuale prezzo di vendita?
È ancora al ribasso la quotazione del prezzo di cessione dei crediti d’imposta sul superbonus 110% e sugli altri bonus edilizi. I pochi istituti bancari e finanziari che stanno ancora acquisendo i bonus, quotano il 110% all’85 per cento del suo valore e dei costi fatturati. Quindi, su un 110% la vendita può chiudersi a circa 94 euro. Almeno 10 euro in meno rispetto alle quotazioni che hanno regolato i mercati e le compravendite nei primi anni di boom dell’agevolazione per i lavori di ristrutturazione.
È vero, peraltro, che i tassi di interesse hanno subito un aumento netto nell’ultimo anno e mezzo, soprattutto a causa dei rialzi della Banca centrale europea (Bce) nell’adozione di misure monetarie per contrastare l’inflazione. La quotazione di 94 euro sul 110% è da considerarsi nel caso in cui il committente dei lavori abbia maturato il credito d’imposta a seguito di lavori di efficientamento energetico e di ristrutturazione con il 110% e che, quindi, si presenti in banca per cedere il proprio bonus.
Cessione crediti bonus superbonus prezzo, a quanto si vende il 110%?
Ma vi è anche il caso delle imprese fornitrici ed esecutrici degli interventi che applichino lo sconto in fattura al committente dei lavori, acquisendo quindi un credito. Anche in questo caso, il prezzo di vendita del bonus si attesta intorno ai 93 euro sul valore nominale di 110. L’istituto bancario o la società finanziaria che acquisiscono il bonus possono, a loro volta, cedere il credito d”imposta oppure usufruirne in via diretta mediante il rimborso del 110% in quattro o cinque anni.
Bonus, entro il 30 novembre 2023 comunicazione opzione di sconto: torna a comprare Poste Italiane
Come si vede, chi acquista il superbonus, ottiene il beneficio fiscale sempre al 110% a prescindere dal prezzo di acquisto del bonus. Quindi, il nuovo creditore può scaricare il 110% – pari al valore originario del bonus – anche se ha acquisito il credito a un prezzo notevolmente più basso.
Un’ultima annotazione in vista delle cessioni dei crediti d’imposta del prossimo autunno, stagione nella quale è fissata la scadenza del 30 novembre 2023 per la comunicazione di opzione (vendita o sconto in fattura) all’Agenzia delle entrate con il meccanismo della remissione in bonis. Poste Italiane rientra nel mercato degli acquisti dei bonus edilizi a partire dai primi giorni di ottobre. Nei periodi più floridi del superbonus, cedere a Poste Italiane significava ricavare anche il 105 sul 110%, un valore record per le transazioni del superbonus.