Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, in fibrillazione per la riapertura delle scuole, presenta il lavoro fatto fino a oggi e inizia a fissarsi nuovi obiettivi. Per l’anno scolastico 2023/2024 è stato assegnato il 79,9% dei posti autorizzati dal Mef, contro il 47,4 dello scorso anno. Dunque, restano vuoti 40.404 posti, circa 16mila posti in meno rispetto al 2022/2023. Il lavoro di semplificazione e digitalizzazione delle procedure avviato quest’anno ha consentito agli insegnanti di firmare i contratti da remoto. Valditara, inoltre, presenterà a breve un disegno di legge che “rivoluzionerà la sospensione. Case per gli insegnanti e istituti tecnici in 4 anni, via alla sperimentazione“.
Ministro Valditara: 40.619 docenti assunti e misure d’incentivo per il Sud e i professori
In un’intervista al Corriere della Sera, Valditara ha dichiarato che per l’anno che sta per cominciare sono stati assunti “40.619 docenti, 2.813 in più dello scorso anno”. Tuttavia, quello che sembra essere un risultato molto positivo presenta delle criticità. Infatti, i 40mila professori andranno a coprire solo metà dei posti ruolo rimasti vacanti a giugno. Si assisterà, così, a un aumento dei supplenti (poco più di 130mila). Il Ministro ha poi precisato che oltre 30mila posti di ruolo non sono andati ad assunzioni in questa fase perché “riservati ai vincitori del concorso Pnrr che stiamo per bandire“. I vincitori del bando, però, non saliranno in cattedra prima del settembre 2024.
Per tamponare le rinunce di professori che non vogliono spostarsi anche per motivi economici, Valditara parla di una prossima pianificazione – in dialogo con i sindacati – di misure di incentivo. Nel mentre, il ministro si sta interfacciando con le Regioni al fine di trovare “appartamenti negli immobili dell’edilizia residenziale pubblica“.
Alle scuole di Caivano, a cui Valditara aveva garantito un milione e 550 mila euro, assegnerà venti insegnanti in più (cinque per scuola), prolungherà il tempo scuola, aiuterà i docenti con didattiche innovative, avvierà collaborazioni con il terzo settore. Questa misura si inserisce all’interno di un progetto più vasto, comprendente gli interventi di Agenda Sud su duemila scuole, resi possibili da uno stanziamento di 265 milioni di euro.
Scuole superiori: tutor in aula e istituti tecnici in 4 anni
Da settimana prossima saranno presenti nelle aule dell’ultimo triennio delle scuole superiori 37mila tutor, nuove figure professionali che si sono formate durante l’estate. Il loro compito sarà quello di “far emergere le criticità e le potenzialità degli studenti e aiutarli nella costruzione di un percorso personalizzato, insieme ai docenti della classe“.
Sempre guardando alle scuole superiori, ma più nel dettaglio agli istituti tecnici e professionali, Valditara ha redatto il testo di un riforma che sarà presentato tra un paio di settimane in Consiglio dei ministri, dopo un incontro con le Regioni e le parti sociali. Il primo passo consisterà in una sperimentazione di un “percorso di quattro anni al quale si legano i due anni di Its, istituti tecnici superiori” di specializzazione post-diploma. Tale misura sperimentale, che interesserà in un primo momento fino al 30% degli istituti, darà alle scuole l’opportunità “di coinvolgere esperti esterni con specializzazioni particolari per le quali manchino competenze interne“. Di conseguenza, sarà possibile aumentare le ore di Pcto, i percorsi di scuola-lavoro, e di apprendistato formativo. Tutto ciò non comporterà un cambiamento del numero dei professori in organico.
Per quanto concerne il problema dei cosiddetti diplomifici, critico soprattutto in Campania, Valditara afferma che è già stata condotta un’attività ispettiva, in preparazione degli interventi necessari, che riguarderanno diversi livelli. Il ministro intende intervenire “a livello legislativo per rendere, tra l’altro, più stringenti i criteri per la formazione delle ultime classi“.
La riforma delle sospensioni e della condotta
Prossimamente il ministro presenterà anche un disegno di legge relativo alle sospensioni e alla condotta:
Si rivoluziona l’istituto della sospensione, che si attuerà stando a scuola. Oltre i due giorni lo studente dovrà partecipare ad attività di “cittadinanza solidale”. L’obiettivo è far capire al giovane il valore di far parte di una comunità, il rispetto verso gli altri e la solidarietà che questa appartenenza comporta, così l’errore diventa occasione di maturazione e crescita. Quanto al voto di condotta, farà media anche nelle scuole secondarie di primo grado e conterà per i crediti della maturità. Chi avrà sei in condotta sarà rimandato in condotta e dovrà preparare un elaborato sui temi della cittadinanza solidale.
A livello operativo, saranno gli uffici scolastici regionali a stipulare convenzioni con i soggetti preposti (come Caritas e case di riposo) per le attività di volontariato. La scuola si occuperà poi di sceglieranno dove gli studenti svolgeranno tali attività.
Sui casi di aggressioni e violenze, uno dei temi cari a Valditara, il Ministero ha avviato un monitoraggio: da settembre 2022 a maggio 2023 si sono registrati 5 episodi di violenza al mese, in quasi la metà di questi i genitori erano coinvolti.