Botta e risposta a distanza tra Lilli Gruber, che sul settimanale “7” del “Corriere della Sera” cita il porno online tra le cause principali degli aumenti degli stupri e della violenza di genere, e due personaggi noti nel mondo dell’hard come Rocco Siffredi e Malena, che invece richiamano le mancanze della società, in particolare per quanto concerne l’educazione sessuale.

Rocco Siffredi e Malena rispondono a Lilli Gruber: “Il porno tra le cause principali degli stupri? No, diffondiamo l’educazione sessuale piuttosto”

Il problema alla base di questo fenomeno – dice Siffredi all’Adnkronos – è che il sesso, oggi, è accessibile anche ai minori e in modo indiscriminato. Bisognerebbe insegnare educazione sessuale ai più giovani, ma anche un’educazione tecnologica, in modo che tutti sappiano cosa vedere o non vedere sul proprio telefonino.

E, comunque, il noto attore non ci sta alle accuse alla pornografia che inciterebbe alla violenza sulle donne o alla strumentalizzazione del corpo. Per quanto riguarda invece le cosiddette “gang bang“:

Ho sempre considerato l’industria del porno lo specchio della società. Se c’è un aumento della richiesta di questo tipo di scene è perché c’è un aumento di violenza. Ormai molti registi porno hanno smesso di preoccuparsi del benessere delle attrici. I video porno non dovrebbero sostituirsi all’educazione sessuale. Purtroppo nella nostra società lo fanno.

All’Adnkronos interviene anche Malena:

Mi piace girare scene di gang bang e andare a letto con più uomini, e questo non mi fa sentire né sminuita, né sfruttata né strumentalizzata. Io mi sento fortunata perché il mio lavoro mi piace e il sesso mi diverte. Se poi, a chi visiona i nostri contenuti, mancano gli strumenti per capire certe scene, la colpa non può essere dell’industria del porno. Anche perché, almeno in teoria, i nostri contenuti sono vietati a minori, che senza dubbio possono fraintendere e non capire che si tratta di finzione.

Per quanto riguarda invece l’educazione sessuale:

Abbiamo ragazzine che a 16 anni sono ancora convinte di poter rimanere incinta se si siedono sulle ginocchia dei ragazzi; poi abbiamo 17enni che vogliono emulare quello che vedono sui siti porno. Il messaggio che forse non arriva è che nessuno ci obbliga a fare quello che facciamo. Il porno è finzione e la violenza avviene quando manca il consenso.

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