Sul tappeto rosso della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia 80 c’è spazio anche per la protesta e per un flash-mob per l’Iran che coinvolge tanti. Un’azione per mostrare solidarietà alle donne e agli uomini iraniani e sostenere la loro battaglia per la libertà. Ma anche per ricordare gli artisti incarcerati per reati d’opinione.

A Venezia 80 è il giorno della protesta, si invoca la libertà in Iran e per gli artisti incarcerati come Saeed Roustaee

L’ultimo nome in ordine di tempo a essere inserito in un elenco purtroppo lungo è quello del regista Saeed Roustaee, condannato a sei mesi di galera dopo la proiezione al Festival di Cannes 2022 del suo “Leila’s Brothers” (“Leila e i suoi fratelli“), che racconta le peripezie di una famiglia per aprire un negozio in un Paese devastato dalla crisi economica. La pellicola fu criticata dal regime, che poi andò su tutte le furie quando l’attore Navid Mohammadzadeh, in forma di protesta, baciò sua moglie sfilando sul red carpet.

Il flash-mob si tiene qualche ora dopo la proiezione in Sala Darsena, per la sezione “Orizzonti“, di “Tatami“, pellicola firmata dal regista israeliano Guy Nattiv e dall’attrice iraniana Zar Amir Ebrahimi. Altra opera coraggiosa, che racconta di una giovane judoka iraniana costretta ad affrontare le autorità della sua nazione, oltre alle avversarie.

Lo scorso anno, la mobilitazione fu in favore di Jafar Panahi

Svolta in collaborazione con l’Associazione democratica degli iraniani di Venezia, la protesta di quest’anno fa il paio con il flash mob dello scorso anno in favore del regista Jafar Panahi, che fu arrestato l’11 luglio del 2022 per essere poi rilasciato solo sei mesi fa.

Qui le dichiarazioni del regista Gabriele Mainetti nella videointervista a cura di Thomas Cardinali:

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Qui le immagini del flash mob sul tappeto rosso riprese da Thomas Cardinali:

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