Salvatore Esposito arriva a questa Venezia 80 con una carriera che lo vede muoversi ormai con disinvoltura tra Italia e Stati Uniti, dove lo sciopero di Hollywood lo vede schierato apertamente dalla parte dei manifestanti.
Venezia 80, Salvatore Esposito a favore dello sciopero a Hollywood: “Servono regole nuove” | ESCLUSIVA VIDEO
Per Salvatore Esposito, tornare alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia significa sempre tornare a “respirare la magia del cinema“.
L’attore lanciato da Gomorra – La Serie arriva a Venezia 80 in rappresentanza della nutrita ‘pattuglia’ di film e personalità italiane, dopo Pierfrancesco Favino e il Comandante di Edoardo De Angelis, e Micaela Ramazzotti, venuta a presentare il suo esordio alla regia Felicità.
Esposito è ormai diventato una star internazionale e Hollywood gli ha spalancato le sue braccia scegliendolo per la serie di culto Fargo, basata sull’omonimo film dei fratelli Joel e Ethan Coen e da loro prodotta.
Il suo, quindi, è un punto di vista privilegiato su quanto sta accadendo a Hollywood con lo sciopero di attori e sceneggiatori e sul quale Esposito dimostra di avere le idee molto chiare, quando viene raggiunto dal nostro inviato Thomas Cardinali.
“Anch’io sono iscritto alla SAG [Screen Actor’s Guild of America, il sindacato degli attori statunitensi, n.d.r.] e appoggio lo sciopero che stanno facendo. Appoggio le idee che ci sono dietro, che riguardano soprattutto il rispetto del lavoro di tantissimi attori, in particolare quelli che hanno ruoli più piccoli, che non sempre gli permettono di vivere con dignità”.
In particolare, l’attore partenopeo punta l’accento sugli eccessi legati all’utilizzo dell’intelligenza artificiale e sui problemi – salariali e di diritti negati – che tali eccessi, voluti dai produttori hollywoodiani, comportano per gli attori.
“Lo sciopero è necessario per opporsi alle nuove scelte che stavano prendendo i produttori, con l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per replicare digitalmente i volti degli attori in alcuni giorni di riprese, in modo da non farli venire in carne e ossa e non pagar loro lo stipendio per quelle giornate. C’è bisogno di nuove regole perché la tecnologia va avanti, con software in grado di sostituirsi al lavoro dell’attore e dello sceneggiatore, ed è giusto che l’arte, il genio e il talento vengano rispettati”.
Sull’esperienza di scrittore: “Unica. Stiamo lavorando per portare sullo schermo la Trilogia dello Sciamano”
Evidentemente non pago della carriera nel cinema, Esposito dal 2021 si è cimentato con quella di scrittore. A quell’anno risale, infatti, l’uscita del romanzo Lo Sciamano, primo capitolo di una trilogia incentrata sulle avventure da thriller del profiler Christian Costa, con il secondo capitolo, Eclisse di sangue, arrivato invece nel 2022.
Il Genny Savastano di Gomorra annuncia non solo che la conclusione della saga arriverà il prossimo anno, ma anche di essere al lavoro per un adattamento cinematografico.
“L’esperienza come scrittore è unica perché è davvero emozionante vedere su carta quello che senti e che crei. Credo, però, che sarà ancora più emozionante quando lo vedrò sullo schermo. Ci stiamo lavorando, non è una strada facile, ma spero che presto lo Sciamano possa prendere vita sullo schermo“.
Salvatore Esposito e la serie Piedone: “Un omaggio a Bud Spencer ma senza scimmiottamenti”
Un’ultima domanda riguarda la serie Piedone, nella quale Esposito sarà chiamato a raccogliere l’eredità di una vera e propria icona, Bud Spencer, ovvero Carlo Pedersoli, che interpretò una serie di pellicole incentrate sulla figura del commissario Rizzo tra il 1973 e il 1980:
- Piedone lo sbirro (1973)
- Piedone a Hong Kong (1975)
- Piedone l’africano (1978)
- Piedone d’Egitto (1980)
Esposito esprime anzitutto il suo ringraziamento a Giuseppe Pedersoli, figlio di Bud Spencer, e chiarisce che il remake non replicherà semplicemente quanto visto nei film originali ma cercherà, piuttosto, di far innamorare le nuove generazioni ai valori del personaggio.
“Giuseppe e la famiglia Pedersoli mi stanno dando una grande mano per cercare di omaggiare non solo il personaggio e l’attore che era Bud Spencer ma proprio tutto il progetto. Non vogliamo scimmiottare o cercare di ricreare cose fatte quarant’anni fa, ma dargli nuova linfa. La serie sarà, infatti, ambientata 40 anni dopo la fine dei film di Piedone, con un personaggio completamente diverso rispetto a quel commissario Rizzo, ma che cercherà di incarnarne i sentimenti e gli ideali positivi, cercando di portare le nuove generazioni a rivedere i film originali di Piedone”.
.